Hamas: non siamo in grado di fornire un elenco completo degli ostaggi in vita, nelle mani di gruppi diversi
Un funzionario di Hamas anonimo ha detto al quotidiano Al-Araby Al-Jadeed di proprietà del Qatar che Hamas ha fornito un elenco parziale degli ostaggi viventi ai negoziatori, ma non è in grado di comunicare con tutti i gruppi che tengono prigionieri. Il funzionario afferma che il gruppo terroristico sarà in una posizione migliore per fornire informazioni sugli ostaggi una volta iniziato il cessate il fuoco e quando la comunicazione a Gaza diventerà più facile. (Secolo d'Italia)
La notizia riportata su altre testate
Il ministero ha anche riferito che i feriti ammontano a 107.803 - l'equivalente dell'intera città di Ancona - evidenziando l’entità della crisi umanitaria nella regione. (Il Giornale d'Italia)
Le "nuove condizioni" poste da Israele hanno portato al "rinvio della conclusione di un accordo" per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. E' l'accusa di Hamas, come riportano le tv satellitari arabe. (L'HuffPost)
Il recente ottimismo che circondava i negoziati sul destino degli ostaggi tra Israele e Hamas ha lasciato il posto a una crescente frustrazione, dopo che i funzionari israeliani hanno rivelato ostacoli significativi nei loro rapporti con il gruppo terroristico, in particolare con Mohammed Sinwar fratello dell’ex leader Yahya Sinwar ucciso dalle Forze di Difesa israeliane (IDF) lo scorso 16 ottobre 2024 a Tal as Sultan (Gaza). (Panorama)
Hamas accusa Israele di aver imposto nuove condizioni che hanno ritardato un accordo per la tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi. “I negoziati per il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri procedono seriamente a Doha, con la mediazione del Qatar e dell’Egitto. (LAPRESSE)
. Mentre i negoziatori cercano a Doha di elaborare un accordo di cessate il fuoco a Gaza, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che Hamas ha fornito "segni di vita" per diversi ostaggi. (Espansione TV)
“Tutto quello che stiamo facendo non può essere rivelato. Stiamo intraprendendo azioni per riportarli indietro. Vorrei dire con cautela che ci sono stati dei progressi e che non smetteremo di agire finché non li riporteremo tutti a casa", le parole di Netanyahu. (Adnkronos)