qasLa Penguin è stata la prima casa editrice a vietare l'utilizzo dei propri libri per allenare le AI
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Una clausola vieta esplicitamente di utilizzare nuove uscite e ristampe Penguin per il training dei sistemi di intelligenza artificiale. Cosa succederà se anche altre case editrici decideranno di fare lo stesso? (Inside Marketing)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La dichiarazione – scrive il Guardi… (L'HuffPost)
"L'uso non autorizzato di opere creative per la formazione dell'intelligenza artificiale generativa è una grande quanto ingiusta minaccia per i mezzi di sussistenza delle persone dietro quelle opere e non deve essere consentito”. (WIRED Italia)
– Il meglio, o giù di lì, dell’intelligenza umana contro la potenza e la minacciosa crescita di quella artificiale. L’accusa è la stessa indicata nella causa pilota aperta un anno fa dal New York Times contro Open AI e Microsoft: i sistemi di intelligenza artificiale si “allenano“ in rete su opere protette dal copyright (gli articoli, le fotografie, i grafici, i disegni del giornale) senza autorizzazione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A scendere in campo questa volta sono nomi di peso del mondo del cinema, della musica, della letteratura come Julianne Moore, Kevin Bacon, Thom Yorke, Bjorn Ulvaeus, Kazuo Ishiguro, Kate Mosse. C'è un nuovo capitolo nella saga dello scontro tra le società di Intelligenza artificiale e il mondo della cultura. (Corriere della Sera)
Cinema In questi ultimi tempi non si fa altro che parlare (e scrivere) di Chat GPT, il chatbot sviluppato dalla società di ricerca sull'intelligenza artificiale OpenAI che rischia di cambiare per sempre il nostro rapporto con la tecnologia. (Sky Tg24 )
La notizia che la Penguin abbia annunciato l’inserimento, nella pagina del copyright di tutti i suoi libri, una clausola che espressamente vieta l’utilizzo dei loro testi per l’addestramento delle Ia è una delle notizie più importanti degli ultimi decenni, se ancora il pensiero e la scrittura hanno importanza, cosa della quale dubito già da un po’. (MOW)