La Germania trascina a fondo l’Europa

La Germania trascina al ribasso l’intera area dell’euro, Italia in primis. È quanto emerge dalle previsioni economiche autunnali della Commissione Europea pubblicate oggi. Berlino è entrata in recessione per il secondo anno consecutivo, con un Pil destinato a contrarsi dello 0,1% nel 2024, dopo il -0,3% del 2023. Questo scenario penalizza l’intera Eurozona, considerando che la Germania rappresenta il 28% del Pil dell’area. (il Giornale)

La notizia riportata su altri media

Del cui cappottamento ha ieri emesso la certificazione definitiva la Commissione europea con la stima che anche quest'anno la Germania resterà prigioniera della recessione (-0,1% dopo il -0,3% del '23). (il Giornale)

Secondo un’analisi pubblicata la settimana scorsa dall’Istituto Leibniz per la ricerca economica di Halle (IWH), in ottobre il numero delle insolvenze di società di persone e di capitali in Germania è salito a 1.530. (Start Magazine)

La crisi di governo in Germania riporta in primo piano il momento difficile che sta attraversando l’industria europea. La crisi industriale sta colpendo la Germania in maniera nettamente più forte rispetto ad altri paesi europei. (ISPI)

La Germania affonda i conti europei

Il vento che soffia dalla Germania non è foriero di buone notizie. Se infatti, secondo l’ultima analisi di Confindustria Brescia realizzata in collaborazione con l’Osservatorio per il territorio della Cattolica nel 2024 il 79% delle imprese bresciane che esportano in Germania prevede di ridurre le vendite nel Paese tedesco, anche per Confartigianato le ricadute della crisi tedesca sul manifatturiero locale sono ormai evidenti dato che, come scrive l’Osservatoria dell’associazione, nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni di macchinari bresciani verso il mercato tedesco sono crollate del 12,4%. (Corriere della Sera)

Sono le prime conseguenze politiche globali della vittoria di Trump, che ridefinisce i rapporti tra Paesi ma anche quelli tra forze politiche interne a ciascun Paese. Perché avere un presidente degli Stati Uniti con obiettivi, ambizioni e valori opposti a quelli di Joe Biden fa la differenza. (Vanity Fair Italia)

Wolfgang Münchau, per anni editorialista principe del Financial Times, ha pubblicato la settimana scorsa il suo ultimo libro sulla Germania. Nulla di drammatico, in fin dei conti anche il Giappone sta senza troppi traumi vivendo la sua terza età industriale, ma ci sono tutte le ragioni per pensare alla fine di un modello economico che aveva le sue radici nel Wirtschaftswunder, il miracolo economico di 70 anni fa. (il Giornale)