Salvatores presenta Napoli-New York: «Che scommessa lavorare sul materiale di Fellini»
La prima persona che incontrò appena varcata la soglia di Cinecittà per girare il suo primo film fu Federico Fellini. Dopo poco, per pura coincidenza, si trasferì in via Margutta, proprio di fronte alla casa dove il grande regista abitava con la moglie, l’attrice Giulietta Masina. Era forse scritto nelle stelle quindi che a distanza di tanti anni Gabriele Salvatores dovesse fare un film da un soggetto firmato dal genio de “La dolce vita”, “8 ½”, “Amarcord”, solo per citare alcuni dei suoi capolavori. (quotidianodipuglia.it)
Su altri giornali
Napoli New York: Gabriele Salvatores firma la sua migliore prova degli ultimi vent’anni, da Io non ho paura (2003), trasformando un inedito soggetto di Federico Fellini e Tullio Pinelli. (Il Fatto Quotidiano)
Si parla di due bambini, che nel dopoguerra s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York unendosi ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America». Diverso da quello che siamo abituati a vedere sempre. (ilmessaggero.it)
Favino: "Napoli è un esempio, la amo: da romano quando vedo la vostra metro..." Tra i protagonisti di "Napoli-New York" di Gabriele Salvatores c'è anche Pierfrancesco Favino, che ha presentato ieri sera venerdì ventidue novembre il film col regista premio Oscar al Metropolitan e al Modernissimo. (AreaNapoli.it)
A New York vive infatti la sorella di Celestina, l'unica parente rimasta in vita della famiglia. La storia è tanto semplice quanto universale. (Vanity Fair Italia)
Pierfrancesco Favino diretto per la prima volta da Gabriele Salvatores. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)
New York è cinematografica, i valori produttivi ci sono (e come!), il look e l’impostazione tecnica sono quelli della grande epica. Insomma, quella che di solito si definisce con un termine ingrato «la confezione» è corretta, ma tutto questo non basta. (WIRED Italia)