Un anno di guerra

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il manifesto ESTERI

– Militanti di Hamas lanciano un attacco senza precedenti contro Israele. Mentre centinaia di razzi partono da Gaza, decine di uomini armati superano il confine, entrano in basi militari e kibbutz, uccidendo circa 1.200 persone tra civili e soldati e catturandone 250. Israele blocca la fornitura di elettricità nella Striscia e comincia i bombardamenti. L’esercito richiama i riservisti. 13 ottobre – L’esercito israeliano ordina a 1,1 milioni di palestinesi di lasciare entro 24 ore il nord di Gaza e dirigersi verso sud. (il manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

L'anniversario della strage del 7 ottobre sarà lunedì, ma i gruppuscoli filo Hamas la ricordano oggi in piazza, ché di sabato anche quei pochi di loro che lavorano non devono perdere un giorno di paga. (il Giornale)

Le famiglie dei morti, dei dispersi e dei rapiti si sono dunque opposte con forza, annunciando la volontà di non prendere parte ad alcuna cerimonia ufficiale. (il manifesto)

Sono stati anche 12 mesi che sulla questione palestinese hanno visto lacerata la società civile americana come mai prima. (il manifesto)

Nell’anno più lungo parla solo la violenza

Il 90% della popolazione della Striscia di Gaza è sfollata, intrappolata in una prigione a cielo aperto dove scarseggiano cibo, acqua e forniture mediche e dove è impossibile garantire standard igienici dignitosi. (il manifesto)

In tutto 1.139 persone sono state uccise. Dei 251 ostaggi rapiti la mattina del 7 ottobre, 97 sono ancora prigioniere a Gaza, 117 sono stati rilasciati vivi e 37 sono morti. (ilmessaggero.it)

Il giorno dopo l’assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, ho incontrato una giornalista straniera in un caffè del centro di Tel Aviv. Il caffè era affollato, l’atmosfera era rilassata. «La gente si comporta come se non ci fosse una guerra in corso – mi ha detto – È solo un’apparenza o gli israeliani si sono davvero lasciati alle spalle il 7 ottobre?». (il manifesto)