Occidente e Cina alla guerra delle auto elettriche e dei pannelli solari
Prosegue la guerra commerciale tra Occidente e Cina, iniziata ormai più di un decennio fa e che, lungi dallo smorzarsi, si sta ora intensificando a causa della forte competitività e capacità produttiva raggiunta da Pechino che, nell’ambito della cosiddetta transizione energetica, ha ampiamente superato USA e UE, soprattutto per quanto riguarda la produzione di auto elettriche e pannelli solari. Nell’arco di pochi decenni, il gigante asiatico è passato dall’essere un Paese povero con un’economia arretrata ad essere la seconda potenza economica mondiale, grazie ai suoi lungimiranti piani industr... (L'INDIPENDENTE)
Se ne è parlato anche su altri media
Le due parti – ha spiegati Bloomberg – hanno esplorato un accordo sui cosiddetti “impegni sui prezzi”, vale a dire impegni da parte degli esportatori a rispettare prezzi minimi all'importazione con lo scopo di compensare gli effetti negativi generati del rialzo delle tariffe. (la Repubblica)
Dalle nuove normative sulle emissioni, ai “pericoli” provenienti dalla Cina. In seguito alla diffusione delle auto elettriche elettrici, che avviene principalmente grazie ai prezzi molto accessibili, l’Unione Europa ha deciso di applicare i dazi sulle importazioni. (ClubAlfa.it)
Spesso si afferma che l’Ue non ha una strategia ben precisa in quasi tutti i campi. A giudicare però dai comportamenti sembra che una strategia ci sia, quella di seguire passivamente le decisioni degli Usa (Il Fatto Quotidiano)
La Francia propone un piano di incentivi unificato per l’Europa che favorisca esclusivamente le auto elettriche prodotte nel Vecchio Continente, escludendo i modelli cinesi. La proposta potrebbe scontrarsi con le divisioni interne all’UE, dove non tutti i Paesi sono d’accordo. (Autoappassionati.it)
BRUXELLES – “Ho chiesto chiarimenti al Commissario designato Séjourné per sapere quali intenzioni abbia l’Europa per l’automotive. Ho posto domande semplici: ho chiesto se, vista la crisi nera del settore causata dalle folli politiche green promosse da Bruxelles, intendesse discutere con gli Stati membri e gli operatori del settore una revisione dello stop ai motori tradizionali al 2035, e se ritenesse i biocarburanti una valida alternativa nella quale investire. (Il Saronno)