Stellantis, grandina sul bagnato: guerra tra poveri e sindacati divisi

Lumini e cancelli bloccati: tutti al capezzale dello stabilimento di Cassino. Gli operai della fabbrica non solidarizzano con i colleghi delle ditte esterne licenziate e ignorano la loro protesta. Le organizzazioni prima decidono di scioperare, poi si dividono tra loro: la Fim, si sfila, Uilm e Cub litigano, la Fiom resta in silenzio. Mentre attorno tutto crolla Da un lato ci sono i lavoratori dei servizi in protesta: Stellantis non ha rinnovato gli appalti per il 2025, ed entro fine anno in 150 rischiano di andare a casa. (LeggoCassino.it)

Ne parlano anche altre testate

Mentre a tenere banco su scala globale, sono le dimissioni ‘anticipate’ dell’ad di Stellantis Carlos Tavares per il crollo delle vendite e dei profitti negli Stati Uniti, la situazione, anche in Italia, appare grigia. (Basilicata24)

Stefano Lucchini, Presidente di Amcham e Chief Institutional Affairs and Axternal Communication Officer di Intesa Sanpaolo, in occasione della XVIII edizione del Transatlantic Award Gala Dinner di Amcham, ha dichiarato: (Il Giornale d'Italia)

Il leader del Movimento Cinque Stelle ha dialogato a lungo con gli scioperanti, scesi in lotta per salvare i loro posti di lavoro adesso che la Trasnova ha ufficialmente reso noto che dal prossimo 31 dicembre il contratto che la lega alle lavorazioni dello stabilimento di Pomigliano non sarà rinnovato da Stellantis, cosa che a cascata si ripercuoterà inevitabilmente anche sull'altra ditta della movimentazione, la Logitech. (ilmattino.it)

Pomigliano, i lavoratori Trasnova protestano davanti ai cancelli di Stellantis. Atteso anche il leader 5Stelle Conte

“Le dimissioni avvenute nella serata di domenica di Carlos Tavares aprono scenari di forte incertezza per l’intero gruppo, con gravi implicazioni per il nostro Paese. (Frosinone News)

Slogan contro il governo e dirigenza Fiat. (La Repubblica)

Il motivo della mobilitazione è il mancato rinnovo, da parte del colosso automobilistico, della commessa che scadrà il 31 dicembre, mettendo a rischio il futuro occupazionale di circa 400 lavoratori impiegati negli stabilimenti italiani del gruppo. (napoli.corriere.it)