Perché l’Italia non deve temere le trumpate su dazi e non solo. Parla Pelanda

Perché l’Italia non deve temere le trumpate su dazi e non solo. Parla Pelanda Cosa farà davvero Trump sui dazi e non solo nel primo anno di presidenza? E cosa deve temere l'Ue? Comunque l'Italia è in una posizione privilegiata. Ecco perché. Conversazione con Carlo Pelanda, analista, saggista e docente di Geopolitica economica all’Università degli Studi Guglielmo Marconi. Con l’elezione di Trump si è consumata definitivamente la trasformazione del Partito Repubblicano, votato sempre più dai ceti svantaggiati dalla globalizzazione e che aspirano a una riscossa del sogno americano (Start Magazine)

Ne parlano anche altri giornali

Obbligazionario (la Repubblica)

Sull’Ucraina è probabile che Donald Trump ridurrà l’impegno degli Stati Uniti, ma la pace in 24 ore è impossibile. I rapporti con la Cina resteranno all’insegna dei dazi, ma c’è chi nel paese preferisce Trump a Harris. (LifeGate)

Come ricorda Assolatte, l’aveva già fatto nel 2019 (dazi aggiuntivi del 25%) e come conseguenza ci fu un calo di 6mila tonnellate dell’export di formaggi per un controvalore di 65 milioni di euro. Il neoeletto presidente Usa ha annunciato che per salvaguardare la produzione agricola americana ha intenzione di introdurre dazi di almeno il 10% sui prodotti alimentari d’importazione. (Corriere della Sera)

Lo spettro dei dazi sulla crisi tedesca

L’Europa sarà colpita dai dazi annunciati da Trump? La preoccupazione c’è, tanto che nei giorni scorsi il commissario europeo designato per il Commercio internazionale e la Sicurezza economica Maros Sefcovic si è detto «pronto a difendere i nostri interessi in caso di uno scenario dirompente», mentre ieri, alla presentazione del “Rapporto Analisi dei settori industriali ottobre 2024” di Intesa Sanpaolo e Prometeia, Gregorio De Felice, chief economist e responsabile Intesa Sanpaolo Research Department, si è detto certo che Italia e Germania saranno i due paesi più colpiti, ricordando che l’area dell’euro ha un avanzo commerciale con gli Stati Uniti pari a 160 miliardi di dollari e che la fetta più importante è appunto dell’Italia e della Germania. (Il Cittadino)

Questo significa che per lui tutti gli altri Paesi sono dei competitor, alleati compresi. – Professor Vittorio Emanuele Parsi, che conseguenze comporterà per l’Europa il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca? "Dovrà abituarsi a un presidente Usa che pensa all’America come una grande potenza che ha degli interessi nazionali e non come la nazione leader di una coalizione di democrazie. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Giorni duri, questi, per alcuni capi di governo. Dall’altro lato dell’oceano, per una curiosa quanto puntuale coincidenza,a urne ancora aperte o perlomeno ben calde, Benjamin Netanyahu e Olaf Scholz licenziano, rispettivamente, il ministro della Difesa e quello delle Finanze. (ilmessaggero.it)