Le Pen, il governo francese: "da morto anche il nemico merita rispetto"
Le Pen, il governo francese: "da morto anche il nemico merita rispetto" 08 gennaio 2025 Parigi, 8 gen. - Da morto "anche il nemico ha diritto al rispetto": lo dice la portavoce del governo francese Sophie Primas, a proposito delle celebrazioni spontanee avvenute ieri sera nelle strde di Marsiglia, di Parigi e di altre città per la morte del leader storico dell'estrema destra Jean Marie Le Pen. Primas ha usato una frase che lo stesso Le Pen aveva scritto dopo la morte dell'ex presidente francese Jacques Chirac, suo acerrimo avversario politico. (Il Sole 24 ORE)
La notizia riportata su altri giornali
Come lo definisce Le Monde, Le Pen è stato "l'uomo che ha rimesso l'estrema destra al centro della politica francese" dopo la Seconda guerra mondiale, in un periodo in cui questa area politica era stata quasi cancellata dall'epurazione seguita alla collaborazione con il regime nazista. (WIRED Italia)
Il rapporto con la figlia Marine L'espulsione dal partito Front National (Virgilio Notizie)
Ospite del programma poche ore dopo essere atterrato a Parigi con Marine Le Pen a seguito di un viaggio di tre giorni a Mayotte per supportare le vittime del ciclone Chido, il vice presidente di RN ha confermato che la figlia del co-fondatore del Front National ha effettivamente appreso della morte del padre dalla stampa. (Corriere del Ticino)
I dimostranti hanno acceso fuochi d’artificio e scandito slogan in Place de la République. Le Pen è stata una figura divisiva in Francia ed è stato condannato più volte per antisemitismo, discriminazione e incitamento alla violenza razziale. (LAPRESSE)
In un lungo articolo, la France Presse lo descrive come «eterno provocatore e pioniere dell’estrema destra europea», «tribuno senza pari, provocatore ossessionato dall’immigrazione e dagli ebrei, patriarca ostacolato dai suoi», evidenziando come Le Pen abbia «fatto uscire l’estrema destra francese dalla sua marginalità durante una carriera politica che ha segnato la Quinta Repubblica», durante la quale «non ha mai espresso alcun rammarico per i suoi eccessi» che gli sono valsi diverse condanne: dalle camere a gas definite un «dettaglio della storia» alla «disuguaglianza delle razze», passando per l’occupazione tedesca descritta come «non particolarmente disumana» o l’aggressione fisica di un oppositore socialista. (Giornale di Sicilia)
Esistevano tutte e due, la seconda legittimava il primo. Era un razzista senza infingimenti, degli arabi e d… (L'HuffPost)