Elio e l'autotune: «Come il doping, umilia i cantanti»

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Elio, frontman degli Elio e le Storie Tese, non ha mai fatto mistero della sua avversione verso l’autotune, strumento che definisce senza mezzi termini «un’umiliazione per chi lo usa». In un’intervista rilasciata a Corriere Torino, il cantante ha rilanciato le sue critiche, paragonando l’uso eccessivo della tecnologia al doping nello sport: «Impedisce di gareggiare tutti nelle stesse condizioni», ha dichiarato, sottolineando come l’autotune, quando utilizzato non per fini artistici ma come correttivo della voce, snaturi l’essenza stessa della performance musicale.

Non è la prima volta che Elio prende di mira questo strumento. Già in passato aveva espresso il suo disappunto, in particolare dopo l’ascolto della canzone vincitrice di Sanremo, cantata con l’ausilio dell’autotune. «La mia umiliazione massima è stata ascoltare quella canzone. Ma di cosa stiamo parlando?», aveva commentato, senza risparmiare critiche neanche a Olly, vincitore dell’ultima edizione del festival. «Un conto è usarlo per ridere, come abbiamo fatto noi – ha spiegato –, un altro è farne un uso sistematico, come fa il 99% dei cantanti di oggi».

Francesco Gabbani, altro nome di spicco della musica italiana, sembra condividere almeno in parte questa posizione. In un’intervista, Gabbani ha ammesso che l’autotune «mi fa inca**are quando viene usato solo per correggere la voce», aggiungendo un ulteriore tassello al dibattito che divide il mondo della musica tra chi lo considera una risorsa e chi, invece, lo ritiene una scorciatoia che svilisce il talento.

Elio, intanto, continua il suo tour con lo spettacolo Quando un musicista ride, un omaggio alla musica e alla comicità italiana che spazia da Giorgio Gaber a Enzo Jannacci, passando per Cochi e Renato, senza dimenticare autori come Flaiano e Marcello Marchesi. Venerdì 14 marzo sarà al Teatro Colosseo di Torino, dove porterà in scena il suo mix di ironia e musica, dimostrando ancora una volta che, quando ci si diverte sul palco, il pubblico non può che seguirne l’esempio.

«Se ci si diverte sul palco, anche il pubblico si diverte», ha raccontato Elio, ricordando un episodio leggendario accaduto a Belluno, quando la band, durante un concerto, scoppiò in una risata incontrollabile dopo una gag, tanto da non riuscire più a riprendere a suonare. Eppure, nonostante la sua propensione al divertimento, il cantante non perde occasione per ribadire la sua posizione su temi che considera fondamentali, come la censura: «Oggi ho paura di dire qualcosa di sbagliato», ha confessato, lasciando trasparire un velo di preoccupazione per un clima culturale che, a suo avviso, rischia di limitare la libertà espressiva.