Già in frantumi l'alleanza Alternativa-Italexit
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Paragone: volevano usarci come taxi per il Parlamento. Gianluigi Paragone, leader di Italexit, ha così replicato: «Noi avremmo voluto riunire intorno a un unico progetto le forze che in questi mesi si sono opposte al green pass, al vaccino obbligatorio e alle imposizioni sanitarie dei governi Conte e Draghi, senza discriminarne nessuna.
Un’intesa durata due giorni e subito rotta: non saranno insieme alle elezioni del 25 settembre chiedendo i voti di no vax e nemici delle banche. (Secolo d'Italia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il pochissimo tempo a disposizione ci aveva portati a raggiungere un accordo politico di massima, che però necessitava ovviamente di essere completato con dettagli tutt'altro che secondari. Avevamo concordato con Italexit una formula politica incentrata su pacifismo, diritti sociali, ripudio della logica neo-liberista, difesa delle libertà costituzionali, in ogni caso non ispirata ad alcuna 'ideologia' del passato. (La Pressa)
Sotto le insegne di Gianluigi Paragone (ItalExit) e Pino Cabras (Alternativa) i partiti “no green pass” avevano unito le forze per provare a tornare in Parlamento. Un’alleanza elettorale dal nome “Per l’Italia con Paragone”, con la difficoltà di dover raccogliere le firme per presentarsi davvero alle elezioni del 25 settembre. (Dire)
Pubblicità È quanto si legge in una nota di Alternativa. (La Sicilia)
E ancora: "La raccolta firme ad agosto è una sfida impossibile, che comunque giocheremo. Ricordate Nunzia Schilirò? (Liberoquotidiano.it)
È quanto si legge in una nota di Alternativa Laddove c'era un consenso di fondo su una serie di importanti nomi da presentare come candidati, nella composizione in dettaglio delle liste presentata da Italexit abbiamo riscontrato la presenza - anche in ruoli di capolista - di candidati organici a formazioni di ispirazione neofascista". (La Gazzetta del Mezzogiorno)