Venezia, una città tra corruzione e prepotenza

Se volete conoscere una città immersa nei conflitti d’interesse, venite a Venezia (certo, ci sono anche motivi migliori per venirci). Se il sindaco è il principale imprenditore del territorio, le cui attività spaziano in lungo e in largo, può anche essere il più onesto e sobrio del mondo, e fino a prova contraria lo possiamo pensare, ma quel conflitto ricompare a ogni angolo. Se poi i principali dirigenti della macchina amministrativa, e perfino vari membri del consiglio comunale, vengono dai collaboratori e dai dipendenti delle aziende del sindaco, si può avere più che l’impressione che Ca’ Loredan Farsetti – il municipio di Venezia! – sia stata trasformata in una succursale. (il manifesto)

Su altri giornali

Come preannunciato, il sindaco Luigi Brugnaro è assente alla seduta odierna del consiglio comunale. (il Resto del Carlino)

Dagli atti dell'inchiesta emergono in particolare le figure di due dirigenti che avrebbero cercato di respingere le pretese dell'amministratore e degli imprenditori considerati suoi sodali: dipendenti rispettosi della legge, che proprio per questo sarebbero stati rimproverati se non addirittura intimiditi, dall'uno e dagli altri. (ilgazzettino.it)

Neanche l’inchiesta sulle tangenti per il Mose che 10 anni fece scattare 35 arresti in laguna aveva toccato così da vicino il Comune di Venezia e i suoi vertici. L’operazione che ieri ha portato due persone in carcere, con 22 indagati - incluso il sindaco Luigi Brugnaro - e 15 destinatari di misure cautelari, segue due filoni. (Il Sole 24 ORE)

Assessore Boraso pronto a rassegnare le dimissioni

L'assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso, rassegna le dimissioni dall'incarico e lascia anche Cà Farsetti, non essendo consigliere comunale. Lo ha reso noto il suo avvocato difensore, Umberto Pauro, dopo l'incontro con il politico nel carcere di Padova. (la Repubblica)

«È giusto che vengano fuori queste cose», rivendica con orgoglio il proprio ruolo il 57enne, conversando con Il Gazzettino, che nel corso degli anni ha dato conto delle vicende processuali che l’hanno visto coinvolto, un elenco a quanto pare destinato ad allungarsi ancora: a carico dell’imprenditore è appena stato chiesto il giudizio penale per estorsione, a corollario di una causa civile per concorrenza sleale legata a palazzo Donà, uno dei tre beni (con l’immobile Papadopoli e l’area dei Pili) al centro dello scandalo di queste ore. (ilmessaggero.it)

Lo rende noto il suo avvocato difensore, Umberto Pauro, che oggi ha incontrato il politico nel carcere di Padova. L'assessore comunale di Venezia Renato Boraso è pronto a rassegnare le sue dimissioni, dopo l'arresto per corruzione scattato ieri nei suoi confronti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)