Libano, quell’esodo infinito dei siriani: “Abbiamo perso tutto due volte”
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GERUSALEMME. Un esodo di proporzioni bibliche. Decine di migliaia di disperati, forse 300 mila, forse di più, ogni giorno ancora si lasciano tutto alle spalle e vanno verso Beirut e altri luoghi ritenuti sicuri, non sapendo nulla del loro futuro. In molti non sanno neanche se riusciranno ad arrivare a destinazione. È la fotografia che in questi giorni sta certificando la situazione degli abitanti… (La Stampa)
Ne parlano anche altri media
“Canto d’amore per una città mitica, Beirut”: così è presentato “Il tumulto”, ultimo romanzo di Sélim Nassib, scrittore nato e cresciuto a Beirut in una famiglia ebraica di origine siriana. Il protagonista, Yussef, assiste da giornalista, inorridito, all’invasione israeliana del Libano del 1982, che portò alla strage dei campi profughi palestinesi di Sabra e Shatila. (Gente e Territorio)
E tre missili aria-terra sparati da un caccia F-35 sventrano una palazzina alla periferia sud di Beirut, uccidendo quattro persone tra cui il vero obiettivo, Muhammad Hossein Srour, nome di battaglia Abu Saleh, capo delle forze aeree del movimento sciita filo-iraniano e responsabile di droni e missili da crociera. (ilmessaggero.it)
Lo riferisce la Bbc britannica citando i dati aggiornati diffusi dal ministro dell'Interno libanese, Bassam Mawlawi. Il ministro ha detto che al momento si contano 70.100 sfollati interni, alloggiati in 535 ricoveri di fortuna, e 27.000 profughi scappati oltre confine, la metà dei quali ultimi risultano essere cittadini siriani residenti in Libano che sono tornati in patria nella confinante Siria. (Tuttosport)
Esco sul balcone e vedo le stelle. Mi guardo attorno e molte finestre sono illuminate dai profughi arrivati oggi. Nel dicembre 2022 ero a Betlemme. Continuavano a sorvolare bassi bassi i cacciabombardieri sionisti. (Contropiano)
Nelle scorse ore, durante l’escalation dell’aggressione israeliana, ci ha mandato alcune testimonianze e riflessioni da Beirut. (articolo21)
Libano, fuga dagli attacchi israeliani: la popolazione ripara in Siria (Il Mattino di Padova)