Corea del Sud, l'ex ministro della Difesa tenta il suicidio in carcere. Perquisito l'ufficio del presidente Yoon, nuovi arresti
L'ex ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong-hyun ha tentato di uccidersi poco prima di essere formalmente arrestato per il suo ruolo nell'operazione di legge marziale, ha riferito l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Il presidente Yoon Sook Yeol ha dichiarato la legge marziale il 3 dicembre e ha inviato soldati ed elicotteri in parlamento, ma è stato costretto a revocare il decreto. Kim si è dimesso giovedì. (La Stampa)
La notizia riportata su altri media
Proseguono le proteste in Corea del Sud, dove migliaia di manifestanti si sono dati appuntamento fuori dall'Assemblea nazionale tra torce luminose, canti e cartelli che chiedono l'arresto del presidente Yoon Suk Yeol e lo scioglimento del suo partito politico, mentre sabato il Parlamento si prepara a votare nuovamente un disegno di legge di impeachment dopo il tentativo di imporre la legge marziale da parte di Yoon. (il Dolomiti)
Il capo della polizia nazionale della Corea del Sud e quello di Seul sono stati arrestati per il loro ruolo nell’applicazione del decreto sulla legge marziale dichiarato il 3 dicembre dal presidente Yoon Suk-yeol. (Open)
“Le istituzioni della Corea del Sud hanno retto e la società civile ha dimostrato ancora di non essere disposta ad accettare presidenti che rifuggono dalle loro responsabilità”. Parola di Francesca Frassineti, docente di storia dell’Asia orientale contemporanea presso la Ca’ Foscari e ricercatrice dell’ISPI. (Il Fatto Quotidiano)
Come riporta il Guardian, è il primo commento della Repubblica popolare sul tentato colpo di Stato in Corea del Sud, golpe che il Presidente Yoon aveva raccontato come necessario per debellare le forze «pro-Corea del Nord, anti-Stato» che continuano a opporsi a lui e al suo governo. (Rivista Studio)
Intanto altri due alti ufficiali della polizia sono stati arrestati. (Fanpage.it)
Confermata anche la notizia che l'ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun ha tentato di uccidersi in carcere a Seul, dove è detenuto con l'accusa di insurrezione, riportata dall'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap che riferisce quanto detto da Shin Yong-hae, il capo del centro penitenziario, durante un'udienza parlamentare: l'ex ministro è al momento «in una cella di protezione e la sua salute rimane stabile». (Corriere della Sera)