Bruno Vespa, è polemica sulle celebrazioni della Rai: "Scaletta decisa dall'orchestra"

Bruno Vespa, è polemica sulle celebrazioni della Rai: Scaletta decisa dall'orchestra
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Avrebbe dovuto essere una serata di festa e, invece, si è trasformata in un nuovo motivo per accendere la polemica intorno alla più recenti decisioni di Rai. Stavolta, a dire la sua contro la tv pubblica è stato Bruno Vespa, che non avrebbe gradito la scelta di escludere il suo programma dalle celebrazioni che hanno portato in prima serata il primo secolo di servizio pubblico. Il giornalista abruzzese ha raccontato di aver lasciato il Palazzo dei Congressi addirittura indignato: una scelta che non si sarebbe mai aspettato vista la storia della sua trasmissione di seconda serata, Porta a Porta, e che non avrebbe trovato spazio all'interno della manifestazione. (DiLei)

La notizia riportata su altre testate

Per quale motivo se n'è andato via infuriato? Perché durante questi festeggiamenti per la Rai nessuno ha mai citato il suo programma storico, Porta a porta. Evento che si è svolto a Roma, presso Palazzo dei Congressi. (La Gazzetta dello Sport)

La polemica di Bruno Vespa contro i vertici Rai Il messaggio della Rai sulle celebrazioni per radio e tv (Virgilio Notizie)

Questa la ragione che ha spinto il giornalista ad abbandonare l'evento. Ma non solo. (Liberoquotidiano.it)

La Rai e i cento anni del servizio pubblico. Ovvero l'incapacità di organizzare un evento (con Vespa giustamente arrabbiato)

Ignorato, furibondo e offeso. Il "j'accuse" di Bruno Vespa è arrivato nella mattina di ieri, attraverso una breve nota nella quale il conduttore ottantenne annunciava di aver abbandonato la sera prima il Palazzo dei Congressi di Roma, dove si stava tenendo la serata celebrativa per i 100 anni della radio e i 70 della tv. (ilgazzettino.it)

«Accanto al doveroso omaggio a monumenti dell'informazione televisiva come il "Tv7" di Sergio Zavoli e il "Quark" di Piero Angela, sono stati ricordati giustamente tra gli altri programmi "Mixer" di Giovanni Minoli e "Chi l'ha visto" dalla compianta Donatella Raffai all'attuale conduttrice Federica Sciarelli. (Corriere della Sera)

La Rai non sa più creare un evento, qualcosa cioè che ci allontani dalla sensazione media del guardare, un sigillo che si imprima sulla materia trattata. Tutto qui? I cento anni della radio e i settanta della televisione Rai sono finiti dentro a un programma di Carlo Conti, uno dei tanti, come se si stesse celebrando il compleanno di una persona più o meno famosa. (Corriere della Sera)