Edizione pdf il manifesto del 23 novembre 2024
Il manifesto del 23 novembre 2024 Reportage dalla striscia di Gaza dove gli aiuti non arrivano quasi più oppure vengono saccheggiati. Israele blocca i convogli e i pochi generi alimentari che si trovano hanno prezzi altissimi: 100 euro per un sacco di farina. La devastazione è totale, l’inverno è alle porte (il manifesto)
Ne parlano anche altri giornali
Stefano Leszczynski – Città del Vaticano Le Nazioni Unite tonano a lanciare l’allarme sulla grave situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Una misura di isolamento che ha portato alla chiusura delle poche panetterie e cucine che funzionavano nei campi profughi. (Vatican News - Italiano)
La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza è a livelli disastrosi. Decine di persone che non possono permettersi più di un pasto al giorno, come Yasmin Eid e la sua famiglia. I prezzi dei beni primari a Gaza sono arrivati alle stelle, una confezione di pane ha un valore di oltre 13 dollari. (Euronews Italiano)
"Uno dei più gravi episodi di saccheggio in 13 mesi di guerra a Gaza". Così una portavoce della agenzia umanitaria Unrwa ha descritto l’impatto della imboscata tesa a un convoglio umanitario il 16 novembre al valico di Kerem Shalom, nel profondo sud della Striscia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Intorno all'ospedale Kamal Adwan ci sono molti corpi smembrati e il dottor Hossam Abu Safia, direttore dell'ospedale, afferma: “Il numero esatto delle vittime è ancora indeterminato, ma potrebbe superare le 200 persone, tra uccisi, feriti e dispersi". (Il Giornale d'Italia)
L’ONU stima che oltre 43.000 palestinesi siano stati uccisi, tra cui circa 17.000 bambini, e che più di 102.000 siano rimasti feriti, mentre 1,9 milioni siano sfollati, su un totale di 2,2 milioni di abitanti nella Striscia di Gaza! 1. (Contropiano)
I camion facevano parte di un unico convoglio di 109 mezzi che stavano trasportando scorte alimentari fornite dall'UNRWA e dal World Food Programme. Lo denuncia l'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, che recentemente è stata messa al bando dal Parlamento israeliano (Knesset), vietando così il suo lavoro a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. (Today.it)