La guerra in Ucraina e le condizioni di Trump
Non è affatto detto che Donald Trump abbandoni l’Ucraina al suo destino. Non è detto che sia nell’interesse dell’America. Chi in Europa ne temeva di più l’avvento, ora sembra fare maggior credito al nuovo presidente. Intendiamoci: che una soluzione della crisi richieda concessioni territoriali da parte di Kiev, de jure o de facto, provvisorie o definitive, è chiaro a tutti. Ma la necessità di accompagnarle con garanzie di difesa a prova di bomba per l’Ucraina futura appare sempre più vitale non solo per quel popolo, che rischia la vita e la libertà, non solo per l’Europa, che rischia la faccia, ma anche per l’America di Trump. (Corriere della Sera)
Su altre fonti
Kellogg, veterano delle forze armate statunitensi, è stato un collaboratore chiave nella prima amministrazione Trump e consigliere dell'ex vicepresidente Mike Pence: la sua nomina suggerisce (Inside Over)
NEW YORK – Donald Trump ha affidato a un veterano di guerra in pensione con fama di duro il compito di mettere fine al conflitto tra Russia e Ucraina. (la Repubblica)
«Siamo profondamente preoccupati per questo scambio a doppio senso, non solo per ciò che la Corea del Nord sta facendo per la Russia e la sua aggressione contro l'Ucraina, ma anche per ciò che la Russia sta facendo e potrebbe fare per la Corea del Nord in termini di capacità missilistica e nucleare, il che aumenta l'insicurezza e l'instabilità nella penisola coreana», ha detto Blinken. (Corriere della Sera)
Aiutare l’Ucraina non è una priorità di Donald Trump. La gente crede che con l’arrivo del nuovo presidente americano la pace sia a portata di mano. (La Stampa)
Leggi tutta la notizia Il presidente eletto lo ha infatti nominato inviato speciale per l'Ucraina e la... (Virgilio)
Mancano meno di due mesi all'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, e l'amministrazione di Joe Biden si sta preparando. Sapendo che il Tycoon intende aprire le trattative con Mosca al più presto, il presidente uscente vuole evitare che Putin arrivi al tavolo dei negoziati in una posizione di forza. (Il Giornale d'Italia)