Il prof assenteista è costato allo Stato 100mila euro: «Aveva già due condanne»
TREVISO Era già stato condannato per appropriazione indebita e omissione di atti di ufficio, ma a quanto emerso sarebbe stato anche indagato per peculato, il professore assenteista, un 59enne di Taranto, licenziato da un istituto superiore di Treviso, che per tre anni non si è presentato a scuola presentando una raffica di certificati di malattia. Sentenze che, però, non avevano in alcun modo pregiudicato l’immissione a ruolo del docente. (ilgazzettino.it)
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Di ruolo, cioè con contratto a tempo indeterminato. Peccato però che in tutto questo lasso di tempo non si sia di fatto mai presentato in classe. (ilgazzettino.it)
Si è presentato l'altro ieri all'istituto scolastico dove lo aspettavano da quasi tre anni, ma dopo 550 giorni di assenza non l'hanno neanche fatto entrare: il prof assenteista, un docente di diritto, era già stato licenziato. (Il Messaggero Veneto)
Impegnato come docente a tempo indeterminato dal 2011, il professore ha accumulato negli anni una serie di assenze significative: nel suo primo anno di servizio non si è mai presentato, in attesa di aspettativa. (TarantoBuonaSera.it)
Video suggerito In tre anni non l'ha visto nessuno a scuola. (Fanpage.it)
L’insegnante, un 60enne della provincia di Taranto, in classe non l’avevano praticamente mai visto. Immesso in ruolo a tempo indeterminato dal 2011, aveva accumulato negli anni - riferisce la stampa locale - assenze per 550 giorni totali: il primo anno mai un appello in classe per aspettativa; gli altri due con continue assenze per malattia, non continuative, ma spezzettate, spesso tra il lunedì e il sabato, più - secondo la scuola - altre assenze “ingiustificate”. (Il Sole 24 ORE)
L’insegnante, riporta l’ansa, era un 60enne originario della provincia di Taranto, assunto a tempo indeterminato dal 2011, non aveva praticamente mai svolto lezione. Durante il primo anno era stato in aspettativa, mentre nei successivi aveva accumulato assenze frequenti, spesso concentrate tra il lunedì e il sabato, e altre assenze alcune delle quali giudicate “ingiustificate” dalla scuola. (la VOCE del TRENTINO)