CCPI 2025: Danimarca il Paese che si impegna di più per il clima, ma perché sono vuote le prime 3 posizioni della classifica?
Il Climate Change Performance Index 2025 rivela che l'Italia è in forte ritardo sulle performance climatiche, mentre la Danimarca, l'Olanda e il Regno Unito guidano la classifica. Il mondo arranca nella lotta al cambiamento climatico e la COP29 deve dare una scossa, ma la bozza di accordo presentata dall'Azerbaijan è stata definita "inaccettabile" dall'Ue L’Italia non brilla per la sua azione climatica. (greenMe.it)
Ne parlano anche altre fonti
La classifica, stilata da tre associazioni, è stata presentata alla Cop29 di Baku, in Azerbaigian. Bene Danimarca e Regno Unito, male Stati Uniti e Cina (Open)
A Cop29, l’incontro negoziale delle Nazioni unite sul contrasto alla crisi climatica in corso a Baku, l’Italia sta giocando la strategia dell’opossum: fingersi morta. Certo, il terzo giorno è venuta Giorgia Meloni a fare il suo intervento, e sia il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin sia l’inviato speciale per il clima Francesco Corvaro sono presenti. (il manifesto)
L’Italia, rispetto agli altri Paesi del Pianeta e dell’Ue, continua ad essere in forte ritardo sulle performance climatiche. A dirlo è il rapporto annuale di Germanwatch, CAN e NewClimate Institute sulla performance climatica dei principali Paesi del pianeta, realizzato in collaborazione con Legambiente e presentato il 20 novembre a Baku alla Cop29. (Eco dalle Città)
L’anno scorso il tracollo, quest’anno la stagnazione. L’Italia è 43° nella classifica del Climate Change Performance Index 2025, l’indicatore della qualità della performance climatica stilato da Germanwatch, Climate Action Network e NewClimate Institute. (Rinnovabili)
Tuttavia, il Paese rimane lontano dalle eccellenze climatiche, rappresentate da Danimarca, Olanda e Regno Unito, che continuano a dominare la classifica. L'Italia ha guadagnato una posizione nel Climate Change Performance Index (Ccpi) 2025, passando dal 44esimo al 43esimo posto. (QuiFinanza)
L’Italia viene criticata per alcune scelte politiche considerate controproducenti. Tra queste, il rinvio della chiusura delle centrali a carbone dal 2025 al 2029 e un ritmo troppo lento nello sviluppo delle energie rinnovabili (Associated Medias)