Addio al tennis di Del Potro, lacrime e saluti: anche Djokovic si emoziona
"Juan Martin è stato un grande tennista, ma ancor migliore è stato come persona. Non conosco una persona che non lo ami". Con queste parole Novak Djokovic, ospite e d'onore all'ultima partita della carriera di Juan Martin Del Potro, ha concluso il suo saluto, in uno spagnolo dalle forte tinte italianeggianti. Si è fatto capire però Djokovic, in un intervista che è susseguita al momento forse più emozionante dell'intero match esibizione: l'ultimo 'drittone' della carriera di DelPo, su una palla appoggiata al servizio da Nole (Eurosport IT)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La splendida carriera di Del Potro Ha vinto 22 titoli ATP, uno Slam, gli US Open del 2009, ha avuto la sfortuna/fortuna di giocare nell'era di Federer, Nadal e Djokovic, che ha battuto tutti più volte, ha conquistato due medaglie olimpiche, ed è stato numero 3 al mondo. (Fanpage.it)
Un’emozionante pagina di tennis si è scritta al Parque Roca di Buenos Aires, dove Juan Martín del Potro ha dato il suo addio definitivo al tennis in un match di esibizione con Novak Djokovic. Una serata carica di emozioni che ha visto i due campioni condividere momenti indimenticabili sul campo. (LiveTennis.it)
La commozione di Nole: "Juan Martin è un amico e una grande persona". Federer: "Persona e giocatore speciale" (LAPRESSE)
“Ero molto emozionato, come tutti voi - ha detto Djokovic - perché Juan Martin è un amico, una grande persona, un grande giocatore. (SuperTennis)
Il serbo battuto in un'esibizione davanti a 15mila spettatori. Del Potro: "Questa folle idea è nata a marzo quando ho chiesto a Nole se poteva venire in Argentina per condividere le mie ultime novità e, nonostante avesse un'agenda molto fitta, mi ha detto subito di sì". (Diretta)
Ma non poteva essere più amichevole di così: il match si è chiuso coi due abbracciati per istanti lunghissimi in mezzo al campo, con la rete quasi desiderosa di farsi da parte per lasciare che due amici prima che colleghi potessero salutarsi a dovere. (La Gazzetta dello Sport)