Paolo Cognetti: "Dopo i ricoveri, il mio desiderio è la rinascita"

Paolo Cognetti: "Dopo i ricoveri, il mio desiderio è la rinascita" "Non dimenticherò mai quelle catene". Lo scrittore Paolo Cognetti torna a raccontare alle telecamere del Tg Regionale della Lombardia il suo tso nel reparto di psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milanc, come aveva raccontato nell' intervista con Repubblica. Ora ha tagliato la barba e colorato i capelli di rosso come da ragazzo "Cambiare faccia è il mio desiderio di rinascita". (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

Considerandosi una depressa cronica Grazia Verasani non si è stupita di quanto ha rivelato di sé il collega Paolo Cognetti. «Se ti aggrappi alle parole le prendi tutte, effetti collaterali compresi» ha scritto in un post su Facebook. (La Repubblica)

Il racconto di Paolo Cognetti è toccante e va dritto al punto: «Le malattie nervose non devono più essere una vergogna da nascondere e la risalita comincia accettando chi realmente si è». Lo ha detto in una intervista, nella quale ha raccontato di aver subito un TSO, un Trattamento Sanitario Obbligatorio, per una «grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali». (Donna Moderna)

"Mi sono trovato a un certo punto legato al letto mani e piedi, con una siringa in una gamba, è una cosa che non dimenticherò mai": è un Paolo Cognetti irriconoscibile, senza barba e con i capelli tinti di rosso, quello che racconta al Tgr Lombardia di aver subito un Tso. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Un’altra strada è possibile. Sulla conferenza autogestita per la salute mentale

"Non dimenticherò mai quelle catene". Lo scrittore Paolo Cognetti torna a raccontare alle telecamere del Tg Regionale della Lombardia il suo tso nel reparto di psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milancome aveva raccontato nell' intervista con Repubblica . (la Repubblica)

ROMA – Paolo Cognetti, dopo l’intervista a Repubblica, continua a raccontare la sua depressione. Anche il Corriere della Sera intervista lo scrittore: "Passavo tutta la giornata a bere. In ospedale era come in carcere. (Dire)

“Le cure le ho subìte non avevo alternative. Mi sono ritrovato sotto casa un’auto della polizia e un’ambulanza. Sono stato sedato: da inizio dicembre, causa farmaci, non ho fatto che dormire”. (Napoli Monitor)