Papa: aborto è omicidio, i medici che lo praticano sono sicari

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Il Sole 24 ORE ESTERI

«Le donne hanno diritto alla vita, la vita loro e la vita dei figli». Così Papa Francesco ha risposto ad una domanda sull’aborto nella conferenza stampa in volo da Bruxelles a Roma. «Un aborto è un omicidio, si uccide un essere umano», e «i medici che si prestano a questo sono, permettetemi la parola, sicari». «E su questo non si può discutere», perché «la scienza ti dice che al mese del concepimento ci sono tutti gli organi già… Si uccide un essere umano». (Il Sole 24 ORE)

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Anzi, parlando con i giornalisti sul volo da Bruxelles a Roma, ha detto: “I medici che si prestano a questo sono, permettetemi la parola, sicari”. Nessun passo indietro sul diritto all’aborto da parte di Papa Francesco (Il Fatto Quotidiano)

"La donna è uguale all'uomo, anzi, nella vita della Chiesa la donna è superiore, perché la Chiesa è donna. Sul ministero è più grande la misticità della donna che il ministero". Così Papa Francesco ha commentato, nel corso della conferenza stampa sul volo di rientro dal Belgio, il documento di forte critica anche alle sue posizioni sull'argomento redatto da alcune donne al termine del suo incontro all'università di Lovanio. (Ottopagine)

Papa Francesco, sul volo che lo ha riportato a Roma al termine del viaggio apostolico in Lussemburgo e Belgio, ha definito l’aborto un “omicidio”, accusando anche i medici che lo praticano: “Le donne. Le donne hanno diritto alla vita: alla vita sua, alla vita dei figli. (LAPRESSE)

Il Papa: i medici “che si prestano” alle pratiche di aborto “sono sicari”. No al femminismo esagerato

E le donne hanno il diritto di proteggere la vita. Lo ha detto Pap Francesco nel corso della conferenza stampa sull’aereo che lo riportava a Roma proveniente dal Belgio dove ha concluso il suo 46.mo viaggio internazionale. (Agenzia askanews)

Lo ha detto Pap Francesco nel corso della conferenza stampa sull’aereo che lo riportava a Roma proveniente dal Belgio dove ha concluso il suo 46.mo viaggio internazionale.“Su questo non si può discutere. (Agenzia askanews)

"L'assassinio de Sayyed Hassan Nasrallah ha aperto una ferita nel cuore dei libanesi". Ma "il martirio incessante di capi cristiani e musulmani che hanno creduto nelle cause della verità, della giustizia e della difesa dei deboli rafforza l'unità tra i libanesi, un'unità di sangue, appartenenza e destino". (Tuttosport)