Tassi BCE, in futuro anche un taglio di 50 punti?

Il report settimanale di Ebury ha analizzato le decisioni di politica monetaria della BCE del 17 ottobre 2024, che ha tagliato i tassi come previsto. Secondo gli esperti, le comunicazioni che hanno accompagnato la decisione suggeriscono che l'opinione dell'istituzione sia stata influenzata dai dati economici negativi dell'Eurozona e dai segnali che l'inflazione è tornata entro l'obiettivo. Christine Lagarde, si legge nel report, ha fatto qualche passo indietro rispetto all'opinione secondo cui tutti i tagli futuri dipenderanno dai dati e ha confermato la certezza che i tagli saranno effettuati nelle prossime riunioni, con la possibilità concreta di un taglio di 50 punti base prima o poi. (SoldiOnline.it)

Su altri giornali

Meno di un mese fa si attestava a 1,12. Il trend è dovuto al fatto che la Federal Reserve potrebbe non tagliare i tassi di interesse a novembre, sebbene le previsioni dei mercati vadano in altra direzione. (InvestireOggi.it)

Lo dice il vice-presidente della Bce, Luis de Guindos, in risposta alle critiche nei confronti della cautela della Bce nel tagliare i tassi arrivate nei mesi scorsi da alcuni politici italiani. "Ai cittadini italiani ed europei direi che è importante essere cauti e prudenti", dice de Guindos in un'intervista all'ANSA. (Tuttosport)

Le aspettative di inflazione delle famiglie dell’area dell’euro a settembre hanno continuato a diminuire in modo significativo. Le famiglie si aspettano ora un’inflazione CPI del 2,4% a un anno e solo del 2,1% a tre anni. (lamiafinanza)

L'outlook della settimana. Il punto al 29 ottobre 2024

Secondo un sondaggio della Banca centrale europea, condotto su 49 analisti monetari del settore privato all'orizzonte ci saranno nuovi tagli del costo del denaro, seguiti a giugno 2025 da un periodo di pausa. (idealista.it/news)

Bce: de Guindos a tutto tondo su tassi, inflazione, banche e dossier Unicredit-Commerzbank. Frecciata a Meloni sul Mes (Finanzaonline)

Prospettive economiche globali, stime del FMI, conti pubblici italiani Nel 2023, secondo i dati Istat, migliorano i conti pubblici: l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è stato pari al 7,2% del PIL, con una diminuzione di 8,8 miliardi di euro rispetto al 2022. (Ascom Torino)