Eni, Stellantis, Leonardo & Co: chi vince e chi perde dalla sfida Trump-Harris

L’Election Day è arrivato e gli americani sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti. E i mercati sono in trepidazione per conoscere quale partito dominerà il Congresso a stelle e strisce, considerando che una vittoria dei repubblicani o dei democratici potrebbe contribuire a drastici cambiamenti di spesa o a una profonda revisione della politica fiscale. Le elezioni presidenziali del 5 novembre rappresentano difatti un punto di svolta con la sfida serrata tra Donald Trump e Kamala Harris, con il rischio (come è avvenuto nelle elezioni 2020, quando vinse Joe Biden contro Donald Trump) che i risultati finali non siano disponibili immediatamente, con possibilità di giorni di incertezza e volatilità sui mercati. (Finanzaonline)

Ne parlano anche altri media

I mercati europei hanno aperto in rialzo dopo una sessione positiva in Asia, dove gli indici cinesi sono aumentati. Inizia ad investire oggi o prova un conto demo senza rischi Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobile I mercati attendono anche l’esito delle elezioni presidenziali USA, con un possibile risultato approssimativo intorno alle ore 2:00 CET (6 novembre). (XTB)

È così importante alla fine chi vincerà tra i due candidati? Se per un momento eliminiamo gli elementi di colore e di folklore che entrambi i personaggi hanno sfoderato in campagna, mica tanto. Tra i governi Obama e Trump ci furono degli “aggiustamenti”, più che altro voluti e temperati dal Parlamento controllato dai repubblicani, sull’Obamacare e sulla politica estera (Iran e Cuba), ma tra i governi Trump e Biden c’è stata continuità. (L'HuffPost)

Una vittoria di Donald Trump e dei repubblicani al Congresso è lo scenario Red Wave, una vittoria di Kamala Harris e dei democratici al Congresso è lo scenario Blue Wave, in tutti gli altri casi si parla di Governo Diviso. (Wall Street Italia)

Elezioni Usa: i programmi di Trump e Harris

«La percezione generale è che nel breve termine Trump sia positivo per la crescita economica e per il mercato azionario. Ma nel medio termine porterebbe maggiore inflazione, maggiori dazi e maggiore incertezza geopolitica». (Il Sole 24 ORE)

Buzzi Tenaris (LA STAMPA Finanza)

(Foto ANSA/SIR) L’anno elettorale per eccellenza, che ha visto metà della popolazione mondiale al voto, con risultati che quasi mai hanno premiato il governo in carica, avrà oggi il suo culmine nelle elezioni Usa (Servizio Informazione Religiosa)