Siria, colloquio Meloni-Erdogan. "Preservare l'integrità del territorio per una transizione pacifica"

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Secolo d'Italia INTERNO

La crisi in Siria deflagrata con la rivolta dei jihadisti e la caduta del regime di Assad dopo 54 anni, è stata al centro di un colloquio telefonico tra la premier Giorgia Meloni e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Il colloquio, informa Palazzo Chigi, ha permesso alla premier “di ribadire l’importanza di preservare l’unità e l’integrità territoriale della Siria. E di assicurare una transizione pacifica e inclusiva che possa anche contribuire alla stabilità regionale”. (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altri giornali

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria. (Liberoquotidiano.it)

ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria (Qui News Valdera)

Roma, 10 dic. – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incentrato sugli ultimi sviluppi in Siria, nel corso del quale ha denunciato “l’aggressione israeliana”. (Agenzia askanews)

'Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoan, sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria. Il... (Virgilio)

Lo dichiara il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una nota diffusa dal suo ufficio. L'operazione ha danneggiato circa l'80 per cento delle capacità strategiche militari siriane, in particolare della marina, ed è avvenuta dopo anni in cui ha raccolto informazioni: «Si è trattato effettivamente di un attacco pianificato da anni», hanno riferito le fonti militari israeliane a Channel 12. (L'Unione Sarda.it)

A piccoli passi, gli alleati occidentali sondano il nuovo potere in Siria. Se possibile, in prospettiva, per riconoscere i futuri governanti. (la Repubblica)