Via Poma, l'ombra dei servizi segreti sul delitto di Simonetta Cesaroni: respinta l'archiviazione. Disposte nuove indagini
Nell’appartamento di via Poma a Roma in cui fu uccisa Simonetta Cesaroni il 7 agosto 1990 c’erano documenti riservati dei servizi segreti. E su quelle carte investigatori e pubblici ministeri non dovevano metterci le mani. È questa la tesi della magistrata Giulia Arcieri che ha respinto la richiesta di archiviazione della procura capitolina, dando indicazioni molto precise su come procedere: grande attenzione sull’intervento di “poteri forti” nelle vecchie indagini inquinate. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Sono trascorsi 34 anni dal truce omicidio della ragazza di Cinecittà, assassinata nelle stanze dell’Aiag (associazione italiana degli ostelli della gioventù) il 7 agosto del ’90 da un assassino senza volto e senza nome. (Il Fatto Quotidiano)
Il suo cadavere infatti venne trovato a Roma nell’ufficio di via Carlo Poma colpito da 29 coltellate. Quasi 35 anni dopo, quel delitto continua a rimanere un enigma irrisolto, intriso di depistaggi, omissioni e legami che intrecciano… (Repubblica Roma)
A darne notizia è stato il quotidiano La Repubblica, secondo cui "nell'appartamento in cui fu uccisa Simonetta il 7 agosto 1990" per la gip capitolina "c'erano documenti riservati dei servizi segreti. (Liberoquotidiano.it)
Una strada maledetta, quella romana, dove Simonetta Cesaroni fu uccisa il 7 agosto del 1990. La novità del caso risede nel fatto che in quell'appartamento c’erano documenti riservati dei servizi segreti. (leggo.it)
Carte che intreccerebbero storie italiane importanti, in quanto di proprietà dei servizi segreti. (Corriere Roma)
In 55 pagine il gip Giulia Arcieri ha motivato il suo rigetto alla richiesta di archiviazione dell'inchiesta sull'omicidio di Simonetta Cesaroni e ha disposto nuove indagini sul delitto di via Poma. (Fanpage.it)