Telegram e le insidiose oscurità del potere digitale
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Il caso dell’arresto sul suolo della (antica) capitale delle libertà non può essere affrontato in modo binario: buoni e cattivi, bianco e nero. La vicenda di Pavel Durov e di Telegram, come hanno scritto su il manifesto di ieri (martedi 27 agosto) Luigi De Biase e Juan Carlos De Martin, va approfondita seriamente, trattandosi di un peculiare servizio di messaggistica protetto di notevole successo. (articolo21)
Su altre testate
Sotto accusa. Si complica la posizione di Pavel Durov, il fondatore di Telegram, arrestato a Parigi il 24 agosto e ora messo formalmente sotto accusa dalla procura della Repubblica della capitale francese. (WIRED Italia)
Pavel Durov, il fondatore della popolare applicazione di messaggistica Telegram, sarebbe indagato anche per violenze gravi su uno dei suoi figli. L’indagine, aperta recentemente, riguarda episodi avvenuti a Parigi. (Nicola Porro)
Lo schema vale oltre le cultu… La libertà è un bene nel quale ci riconosciamo, un bene da tutelare e garantire, chi la minaccia diventa avversario, non solo nel gioco argomentativo. (La Stampa)
Un patrimonio stimato nel 2022 a 15,1 miliardi di dollari, quasi 1mln di utenti per Telegram fondata con il fratello Nikolai che non ha lasciato la Russia, l'editorialista del Corsera Federico Rampini, già vicedirettore del Sole 24Ore e corrispondente di Repubblica, nel suo ultimo articolo presenta Pavel Durov - la cui sorte, dopo l'arresto sabato scorso in Francia, sta tenendo il mondo intero col fiato sospeso - come un "piccolo Musk o Zuckerberg russo". (Il Giornale d'Italia)
Svolta nel caso Telegram. Lo riporta l'agenzia AFp citando una sua (Secolo d'Italia)
Un tribunale francese ha deciso di formalizzare le indagini a suo carico per diversi capi di accusa. Il fondatore di Telegram al momento è stato scarcerato. (Fanpage.it)