The Brutalist conferma la voce unica e ineguagliabile di Brady Corbet, sempre più un autore da Oscar
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Con The Brutalist il regista e sceneggiatore Brady Corbet cambia del tutto marcia. Eppure, pur distanziandosi dall’esordio L’infanzia di un capo (2015) e prendendo tutt’altra direzione rispetto a Vox Lux (2018), il suo marchio resta riconoscibile. Ammirevole per una terza opera che conferma l’identità preziosa e frastagliata dell’autore americano. Una voce unica, ineguagliabile perché con il film - presentato in anteprima alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia - esprime una verità di cui ci eravamo accorti e che con The Brutalist se ne ha la conferma: non c’è nessuno, nel panorama cinematografico, come Corbet. (GQ Italia)
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L'opera racconta la storia dell’architetto ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947: dapprima costretto a lavorare duramente e vivere in povertà, il protagonista ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita. (CineFacts)
Se in questi giorni avete seguito la discussione sulla Mostra del Cinema di Venezia, sapete che i critici hanno già deciso il film che vincerà il Leone d’oro: è The Brutalist di Brady Corbet, descritto con aggettivi quali “monumentale” e “capolavoro” da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistere alla prima andata in scena nella Sala del Lido. (Rivista Studio)
Brady Corbet è riuscito a fare una cosa rara: un grande film in cui l’architettura è al centro e come protagonista c’è un architetto, interpretato da Adrien Brody, una figura ispirata a Breuer, Kahn e Rudolph. (Domus IT)
The Brutalist è un film di produzione americana e ambientato in parte a Budapest e negli Stati Uniti e in parte proprio a Carrara. (La Voce Apuana)
Proprio come aveva annunciato il Direttore Artistico Alberto Barbera, in questa 81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - La Biennale di Venezia, di cui Radio Italia solomusicaitaliana è radio ufficiale, sono presenti diversi film con un minutaggio superiore alla media: "The Brutalist" di Brady Corbet, è uno di questi. (Radio Italia)
Per capirci, in poche righe: l’architetto László Toth nel ‘47 arriva in America dove sarà raggiunto dalla moglie Erzsébet e dalla nipote, che è voce narrante a inizio e fine film, prima da un campo di concentramento e infine dalla prima Biennale architettura del 1980. (Elle)