"In Italia per fabbricare auto con componenti italiane e non made in China". Le condizioni di Urso ai cinesi

Un altro produttore di automobili in Italia, l'unica grande economia dell'Unione Europea a ospitarne uno solo a differenza della Francia, che ne ha quattro, o della Spagna che ne ha sette. Anche cinese, anzi probabilmente cinese data l'avanguardia tecnologica raggiunta dalle società della Repubblica Popolare nella mobilità elettrica, ma a una condizione: che si stabiliscano in Italia per fabbricare automobili con componenti di produzione italiana e non made in China. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri media

Sembrerebbero infatti in fase avanzata le trattative per portare uno stabilimento produttivo del colosso Dongfeng Motors nel nostro Paese, con la “regia” dell’unità di attrazione degli investimenti esteri del Mimit. (La Repubblica)

Il governo è da diversi mesi alla ricerca di un nuovo costruttore che possa portare parte della propria produzione in Italia contribuendo così a rimpolpare la quota di auto prodotte all’anno sul nostro territorio, ferma a meno di 800.000 nel 2023. (AlVolante)

Non è un mistero che il Governo stia guardando con favore da diverso tempo ai marchi cinesi. Nel tempo sono stati fatti diversi nomi e di recente la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato un memorandum di collaborazione industriale con Pechino che potrebbe favorire l'arrivo di una casa automobilistica cinese nel nostro Paese. (HDmotori)

Trattative avanzate per stabilimento auto Donfeng Motors in Italia. Dovrà fungere da hub per l'Europa

Secondo quanto risulta all'Ansa il progetto potrebbe coinvolgere anche imprese italiane del settore della componentistica e/o una partecipazione pubblica di minoranza. (Il Messaggero - Motori)

L’Italia si candida a diventare l’hub europeo per la costruzione delle auto cinesi. Le trattative tra il Mimit e la Donfeng Motors sono, infatti, in fase avanzata. (Economy Magazine)

Roma vuole rivitalizzare l’automotive nazionale puntando sulla produzione di EV cinesi in Italia Due missioni in Cina nell’arco di un mese. Prima quella di Adolfo Urso a inizio luglio per impostare partnership industriali su tecnologie verdi, mobilità elettrica e cooperazione tra Pmi. (Rinnovabili)