L'Europa si congratula con Trump ma è terrorizzata per il suo ritorno

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Dopo la schiacciante vittoria di Donald Trump alle elezioni statunitensi, da Ursula von der Leyen a Emmanuel Macron in Europa è stato un coro unanime di congratulazioni e di inviti alla collaborazione nei confronti del repubblicano. Ma la realtà è che nel vecchio continente tutti (o quasi) facevano il tifo per Kamala Harris, consapevoli del fatto che un ritorno del tycoon potrebbe significare un raffreddamento dei rapporti transatlantici, una guerra commerciale e di sicuro la fine, o comunque la riduzione, del sostegno militare all'Ucraina da parte di Washington (EuropaToday)

Su altri giornali

Basta immaginare quali sarebbero stati i commenti di Giorgia Meloni se in Spagna Vox avesse vinto le elezioni e poi fare il paragone con il comunicato algido con il quale ha salutato ieri la vittoria di Trump per capire che quel trionfo per lei è un problema. (il manifesto)

La conversazione ha costituito l’occasione per E' la stessa Giorgia Meloni a diffondere i contenuti della conversazione telefonica avuta con Donald Trump, fresco di vittoria. (Secolo d'Italia)

«Trump è un suprematista e non rappresenta il futuro degli Stati Uniti. Il futuro è il suo vice, J.D. Vance, che ha spostato una indiana e può rappresentare un’America multietnica». Nelle ore in cui si attende la conferma definitiva della vittoria di Donald Trump, destinato a tornare alla Casa Bianca, StartupItalia ha intervistato Marco Sioli, professore di Storia dell’America del Nord all’Università degli Studi di Milano. (StartupItalia)

Dal punto di vista politico, la sintonia tra il governo Meloni e il nuovo inquilino della Casa Bianca, è abbastanza solida. É stata l'occasione per confermare, riferisce la nota di Palazzo Chigi, la «solida alleanza, il partenariato strategico e la profonda e storica amicizia che da sempre legano Roma e Washington». (il Giornale)

Non inganni il basso profilo del post istituzionale di Giorgia Meloni, che poteva tornare buono anche per Kamala Harris. Se si vuole indagare l'umore dentro FdI, bisogna andare a rintracciare i profili social del responsabile organizzativo del partito, Giovanni Donzelli: "I soliti sinistri - scrive di buon mattina postando il libro su Trump dell'ex ministro Sangiuliano -, speravano di trovare negli Usa la rivincita per le sconfitte subite in Italia. (Avvenire)

Il trumpometro adesso segna una febbre altissima nella destra italiana. (La Stampa)