Rischio povertà in Riviera, Pistocco (Cisl): "Servono misure di sostegno rivolte ai più fragili"

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LaVoceDiImperia.it INTERNO

“I dati ci riportano, ancora una volta, un'immagine impietosa dell'Italia”, così Antonietta Pistocco, segretaria provinciale della Cisl, in merito al report redatto dall’Istat sulle condizioni di vita e sul reddito delle famiglie per gli anni 2023 -2024. Dall'analisi emerge che gli italiani a rischio di povertà o esclusione sociale sono il 23,1 per cento, in crescita rispetto al 22,8 per cento del 2023, per un totale di circa 13 milioni e 525 mila persone. (LaVoceDiImperia.it)

Se ne è parlato anche su altri media

L’Italia ritratta dal report Istat “Condizioni di vita e reddito delle famiglie” è un Paese dove i redditi crescono ma vengono divorati dall’inflazione (nel 2023 la perdita in termini reali è d… (la Repubblica)

Nel 2024, la Calabria si conferma la regione più povera d’Italia: il 48,8% della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale, in leggero aumento rispetto al 48,6% del 2023. Questo significa che quasi un calabrese su due fatica ad arrivare a fine mese, non riesce a coprire le spese essenziali e vive in condizioni di forte precarietà economica. (wesud)

Facendo invece la radiografia dei territori, gli scenari cambiano. Il rischio di povertà cresce in Italia, ma cresce molto di più in Puglia. (quotidianodipuglia.it)

E aumentano le diseguaglianze. Rispetto al 2007, anno precedente la grande crisi finanziaria, Istat stima che in termini reali, ovvero di potere d’acquisto… (La Stampa)

Secondo il nuovo report dell’Istat sulle condizioni di vita in Italia, “nel 2024 il 23,1% della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale (nel 2023 era il 22,8%), si trova cioè in almeno una delle tre seguenti condizioni: a rischio di povertà, in grave deprivazione materiale e sociale oppure a bassa intensità di lavoro. (Terre Marsicane)

Il 23,1 per cento della popolazione italiana era a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2024, un dato in peggioramento rispetto all’anno precedente. (L'HuffPost)