Uccise due donne a Modena, la sentenza choc: nessun ergastolo. Ecco perché
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– “Motivi umanamente comprensibili”. Questa la motivazione dei giudici per condannare a 30 anni, e non all’ergastolo, Salvatore Montefusco, il 71enne che il 13 giugno 2022 uccise a fucilate la moglie Gabriela Trandafir di 47 anni e la figlia di lei Renata di 22 anni nella loro casa a Cavazzona di Castelfranco Emilia (Modena). Due donne uccise a colpi di fucile che non hanno convinto, evidentemente, i giudici a condannare al carcere a vita il pensionato, ex imprenditore edile, che dopo il duplice omicidio e dopo aver chiamato il suo lgale si recò al bar del paese e a chi gli chiese cosa fosse successo rispose con quell’agghiacciante: “Niente, ho ammazzato mia moglie e mia figlia’". (il Resto del Carlino)
Su altri giornali
(Adnkronos) – Il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int), Riccardo Alemanno, ha ripreso i confronti con rappresentanti parlamentari su alcune problematiche professionali, incontrando il presidente della commissione Attività Produttive, Alberto Gusmeroli, che è anche componente della commissione Finanze della Camera. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Trent’anni, risponde la Corte di assise di Modena, i motivi del doppio femminicidio sono «umanamente comprensibili». Ergastolo, chiede l’accusa. (ilmessaggero.it)
“L’ergastolo lo abbiamo ricevuto noi, spero che sia fatta giustizia”. (Fanpage.it)
Sono le 19 quando si fa il bilancio delle dichiarazioni alle agenzie: almeno una quarantina, a poche ore dalla notizia delle motivazioni con cui la Corte d’assise di Modena ha deciso di condannare a trent’anni anziché all’ergastolo Salvatore Montefusco, il 73enne che il 13 giugno del 2022 uccise a fucilate la moglie Gabriela Trandafir e la figlia di lei Renata, a Cavazzona, frazione di Castelfranco Emilia (Il Dubbio)
Colpevoli di essersela cercata Alla fine è la solita storia, alla fine se l'è (se la sono) cercata. Nel giugno 2022, a Modena, Salvatore Montefusco uccise a fucilate Gabriela Trandafir, 47 anni, e la figlia 22enne di lei, Renata. (Today.it)
Nell’epoca delle divisioni manichee, ci sono davvero poche notizie che mettono tutti d’accordo. È il caso della sentenza di Modena, nei confronti della quale il disgusto è bipartisan. (il Giornale)