Ciclismo, è morto Fabio Taborre: l'ex corridore stroncato da un male incurabile a soli 36 anni
Il ciclismo piange la morte di Fabio Taborre.
Una brutta pagina che comunque l’uomo ha cercato di assorbire con la sua famiglia: i genitori, Silvana e Marco.
Vi fu una squalifica di quattro anni, con Taborre che aveva parlato di sabotaggio ai suoi danni, riferendosi a valori anomali dell’ematrocrito.
Prese parte in due circostanze al Giro d’Italia e partecipò a ben 10 Classiche Monumento, ovvero la Milano-Sanremo in quattro occasioni, il Giro di Lombardia quattro volte, il Giro della Fiandre e la Parigi Roubaix una sola volta
Ad appena 36 anni e dopo aver combattuto a lungo contro un male incurabile, l’ex corridore abruzzese è giunto al suo ultimo traguardo. (OA Sport)
Su altri media
L'Uci aveva deciso per una squalifica di quattro anni, fino al 2019, di fatto sancendo la fine alla sua carriera. Non ce l'ha fatta Fabio Taborre. (IL GIORNO)
La sua carriera si interruppe bruscamente e da lì la sua vita si fece ulteriormente in salita Aveva 36 anni soltanto. (Sportal)
Nell’estate del 2015 venne trovato positivo ad un test antidoping e sospeso dall’Uci fino al 2019. E’ morto a soli 36 anni, dopo una lunga malattia, l’ex corridore abruzzese Fabio Taborre. (Gazzetta di Parma)
Taborre era cresciuto ai colli, a Pescara, e da qualche anno viveva a Cappelle sul Tavo. Taborre, nel corso della carriera da professionista, aveva ottenuto tre vittorie: Memorial Pantani e Gp Camaiore nel 2011, una tappa del Giro d’Austria nel 2012. (Rete8)
L'ex ciclista professionista è morto all'età di 36 anni a causa di una malattia. Mondo del ciclismo pescarese e abruzzese in lutto per la morte di Fabio Taborre. Ha corso con le maglie di Diquigiovanni, Acqua & Sapone e Vini Fantini, partecipando anche due volte al Giro d’Italia (IlPescara)
Aveva participato due volte al Giro d’Italia e disputato dieci classiche monumento: quattro Sanremo, quattro Lombardia, un Fiandre e una Roubaix Quindici giorni prima era stato trovato positivo all’Epo anche il suo compagno di squadra Davide Appollonio. (la Repubblica)