Smart working: così l’azienda può monitorare i dipendenti
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L’altra faccia del lavoro a distanza emerge da una ricerca di uno studio legale sulle possibilità di controllo dei dipendenti, sfruttando la geolocalizzazione.
Inoltre, nel 90% dei casi è possibile utilizzare i dati di geolocalizzazione per adottare azioni disciplinari, a condizione che siano adottate le prescrizioni di cui sopra.
Comuni a molti Paesi sono anche le sanzioni per la violazione delle norme sul trattamento dei dati, previste in Europa dal Gdpr. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Uno dei principali nodi che dovrà essere chiarito è se questo nuovo bonus andrà ad unirsi anche al bonus forfettario di 1.000 euro una tantum. (Money.it)
Il mondo del lavoro non potrà più fare a meno dello smart working. Per quanto riguarda le prospettive concrete per il futuro sempre nell’ambito dello smart working, poco meno di due aziende su tre modificheranno il modus operandi precedente, o implementando in modo sistematico lo smart working (43%) o incrementando le pratiche di smart working già in atto (18%). (La Stampa)
Rimane però un semplice quesito a cui rispondere, ma che abbiamo fin qui nascosto sotto al tappeto: chi paga? In Germania ci si sta già pensando, tanto da formulare una prima proposta: un bonus da 5 euro al giorno riconosciuto a chi collabora dalle proprie mura domestiche. (Punto Informatico)
Cinque euro al giorno per i dipendenti che lavorano da casa, il cosidetto «Homeoffice», come preferiscono chiamarlo in Germania, invece di usare la parola «smart working», imposto dalla pandemia del Covid-19. (Corriere della Sera)