Trump e l'aborto: cosa succede adesso
Donald Trump è il nuovo Presidente degli Stati Uniti, il 47esimo, dopo esserne stato il 45esimo. Anche se l’investitura ufficiale avverrà solo il 21 gennaio, con l’insediamento alla Casa Bianca, il risultato elettorale è stato chiaro e netto. Kamala Harris ha perso. Accolto con sorpresa, soprattutto in Europa, negli Usa era nell’aria una sua vittoria. Ora ci si domanda cosa cambierà per il mondo e per gli americani, ma soprattutto per le donne. (Donna Moderna)
Ne parlano anche altre testate
Vittoria dei sostenitori dell'interruzione di gravidanza in sette Stati. In in Arizona, Missouri, Montana e Nevada la maggioranza si è espressa comunque per Trump (Open)
Sono dieci gli Stati americani che oltre a votare per il nuovo presidente si sono espressi anche sulla possibilità di inserire il diritto all'aborto nelle loro Costituzioni, anche se con quesiti referendari e soglie differenti: i sostenitori del diritto all’aborto vincono in 7 Stati, sconfitti in tre. (La Stampa)
Ma le cose cambiano velocemente, e così, dopo le elezioni del 5 novembre, il diritto all’aborto si conferma una cartina di tornasole, ma nella direzione del tycoon, che nelle stesse ore diventava per la seconda volta presidente degli Stati Uniti d’America. (Demografica | Adnkronos)
Roma, 6 nov. (il Dolomiti)
L'emendamento proposto, il "number 4", avrebbe esteso il diritto ad abortire prima della vitalità fetale, intorno alla 24esima settimana. L'interruzione di gravidanza resta quindi vietata dopo le 6 settimane di gestazione. (Today.it)
Era il referendum che avrebbe dovuto sancire il diritto all'aborto fino a 24 settimane nella costituzione dello Stato della Florida. Un'altra vittoria dei repubblicani. (Corriere della Sera)