Stragi, «difesa dei confini» e Magdeburgo
Sul mercatino di Natale di Magdeburgo e l’attentato che ha causato cinque vittime una riflessione appare necessarie. A colpire naturalmente è il profilo dell’attentatore, già definito nelle prime ore da giornali quotati «lupo solitario della diaspora jihadista». Con tanto di scheda sugli ‘attentati con auto’ e ai mercatini di Natale inesorabilmente definiti «simbolo» dell’Occidente. No, è un “lupo unico”, più unico che raro. (il manifesto)
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È vero: lo psichiatra-psicotico dell’attentato di Magdeburgo non si è mosso nell’ambito di una strategia, come testa di ponte di un gruppo, terminale di una logica, di un Isis, un Hamas. Purtroppo, perché siamo nel campo dell’incontrollabile, dell’imprevedibile, molto più pericoloso di quello dei gruppi organizzati che si possono monitorare, infiltrare. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
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