Banche, tassa extraprofitti: quanto (non) ha incassato lo Stato

Nelle casse dello Stato dovevano entrare almeno 2,5 miliardi, alla fine - come ha ammesso lo stesso ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti - non è entrato un centesimo. La tassa sugli extraprofitti - che aveva infiammato il dibattito all'inizio di agosto 2023 - puntava a raccogliere una imposta pari al 40% calcolata da una parte sulla differenza tra interessi passivi e attivi tra il 2021 e il 2022, con una franchigia del 3% mentre dall'altra avrebbe toccato l’eccedenza del 6% maturata tra 2021 e 2023. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Mentre appare in via di definizione il puzzle relativo a taglio del cuneo, riduzione dell’Irpef fino a 60mila euro di reddito e interventi per la famiglia e la natalità. È tensione, nel governo e nella maggioranza, sull’ipotesi di una forma di contribuzione delle banche (ma anche delle imprese di assicurazione e dell’energia) alla manovra. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Siamo culturalmente contrari a misure di questo tipo", ma si è parlato " di contributo da parte di chi ha avuto maggiori profitti negli ultimi anni, negli ultimi due anni". "Nessuno ha mai parlato di tassa sugli extraprofitti. (Civonline)

Oppure un allungamento dei tempi per portare in deduzione le perdite: in sostanza una sorta di prestito, o di anticipo, di risorse comunque dovute allo Stato. Una percentuale da applicare sul profitto “eccedente”, calcolato sulla media degli utili degli ultimi 10 anni: tutto ciò che supera la media diventerebbe contributo di solidarietà. (Il Fatto Quotidiano)

Tassa sugli extraprofitti, a quanto ammontano gli utili delle banche italiane?

Continua il dibattito all'interno del governo Meloni su un eventuale prelievo "solidale" per gli istituti di credito e quegli altri soggetti, assicurazioni e imprese energetiche, che negli ultimi anni hanno ottenuto profitti molto alti, a causa delle crisi per il Covid e la guerra Russa-Ucraina. (LA STAMPA Finanza)

Il decreto, dopo un lungo dibattito, fu modificato consentendo agli istituti di iscrivere a riserva 2,5 volte la somma del prelievo per un totale di sistema di 5,7 miliardi. (ilgazzettino.it)

Ma il nostro non è l'unico Paese che per far fronte alla crisi ha chiesto alle banche di contribuire di più alle casse statali: la Spagna, per fare un esempio, quest'anno dalla tassazione dovrebbe raccogliere poco meno di 2 miliardi di euro. (Sky Tg24 )