Arresto Netanyahu, la linea del governo italiano: "Approfondire sentenza"

Arresto Netanyahu, la linea del governo italiano: Approfondire sentenza
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Adnkronos INTERNO

Sul mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, "la linea del governo è quella di approfondire le motivazione della sentenza che a primo acchito sembra una sentenza più politica che tecnica". Dopo le parole della premier Giorgia Meloni, a ribadirlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto prima di intervenire alla convention di Centro Popolare e Noi Moderati, in corso a Napoli (Adnkronos)

Ne parlano anche altri giornali

La Corte penale internazionale ordina l'arresto di Netanyahu e Gallant (AGI - Agenzia Italia)

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a Napoli per un appuntamento organizzato da Centro Popolare e Noi Moderati, si definisce addirittura sconcertato per un aspetto. «La cosa che ha colpito di più, e che io ho detto sin dal primo momento - argomenta -, è che abbiamo trovato inaccettabile e assurdo mettere sullo stesso piano i leader di un'organizzazione terroristica che ha attaccato innocenti con chi guida legittimamente uno stato democratico e si sta difendendo». (napoli.corriere.it)

Missili su edificio di 8 piani a Beirut: 4 morti. "L'obiettivo era un capo Hezbollah" (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Tajani: “Sugli esteri decidiamo io e Meloni. I mandati di arresto non portano la pace”

Ventiquattro ore dopo il mandato d’arresto internazionale spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e dell'ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, per crimini di guerra e contro l'umanità, Giorgia Meloni prova a risanare il cortocircuito comunicativo che ha quasi mandato in tilt l’esecutivo. (ilmessaggero.it)

Non li arresteranno perché questo anzitutto avverrebbe se per esempio entrassero negli Stati Uniti e in Russia e Cina (non proprio tre staterelli) che non riconoscono la Corte penale internazionale, oltre ovviamente a Israele. (il Giornale)

«Senta, la politica estera si deve fare in maniera costruttiva. È una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E… Ministro Antonio Tajani, è normale che Matteo Salvini, senza consultare Palazzo Chigi e la Farnesina, dica a Benjamin Netanyahu: “Sei il benvenuto in Italia”? Non scavalca così lei e la premier? (la Repubblica)