Arresto Netanyahu, la linea del governo italiano: "Approfondire sentenza"
Sul mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, "la linea del governo è quella di approfondire le motivazione della sentenza che a primo acchito sembra una sentenza più politica che tecnica". Dopo le parole della premier Giorgia Meloni, a ribadirlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto prima di intervenire alla convention di Centro Popolare e Noi Moderati, in corso a Napoli (Adnkronos)
Ne parlano anche altri giornali
«Dal mio punto di vista, Netanyahu dovrebbe essere in prigione da tempo, ma per le sue accuse di corruzione. E la commenta basandosi su… (La Stampa)
"La decisione della Cpi" di spiccare mandati d'arresto nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant "non ha nulla a che fare con l'antisemitismo e non è una decisione politica. (Tiscali Notizie)
Parole nette. Chiare. Un messaggio da un vicepremier a un altro vicepremier. «La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. È una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C'è di mezzo un Paese. (Avvenire)
Quando la Corte fu istituita nel 2001, con lo Statuto di Roma, loro non firmarono. Non arresteranno Netanyahu e Gallant, e in fondo è l'unica cosa che conta, o perlomeno quella che conta di più. (il Giornale)
La Corte penale internazionale ordina l'arresto di Netanyahu e Gallant (AGI - Agenzia Italia)
Non perché, nella sostanza, non condivida lo scudo alzato dal leghista a protezione del premier israeliano, anzi: per la presidente del Consiglio… (la Repubblica)