Vengono nominate le perdite dell'esercito ucraino dall'inizio dell'operazione speciale russa

Il 27 febbraio 2024, Sergei Shoigu ha dichiarato che le perdite totali delle forze armate ucraine dall'inizio dell'operazione speciale hanno superato le 444mila persone. Secondo i rapporti del dipartimento militare russo, in seguito a ciò Kiev perse più di 462,5mila persone uccise e ferite in tutte le direzioni, Le perdite dell’esercito ucraino sono recentemente aumentate; il numero dei morti e dei feriti nel 2024 ha già superato le cifre totali dei primi due anni dell’operazione militare speciale russa. (recensione militare)

Su altre fonti

Stanchezza della gente innanzitutto. Dopo mille giorni di guerra la stanchezza è peggio della paura. (La Stampa)

La guerra tra Ucraina e Russia taglia il traguardo dei 1000 giorni dall'inizio dell'invasione ordinata da Vladimir Putin e entra in una nuova fase. Il capitolo si apre con l'ok con cui gli Stati Uniti... (Virgilio)

Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, intervenendo in videoconferenza durante una sessione plenaria straordinaria organizzata a 1.000 giorni dall’invasione russa, il 24 febbraio 2022. (Agenzia askanews)

Mosca-Kiev: come e perché la pace fu sabotata nel 2022

Ucraina, le immagini di 1000 giorni di guerra 00:14 (La Stampa)

Ieri, lunedì 18 novembre, l’esercito russo ha lanciato un missile balistico diretto verso una zona residenziale e commerciale di Odessa, uccidendo dieci civili. Tra i morti, medici e agenti di polizia, 43 persone sono rimaste ferite, tra cui 4 bambini. (Vatican News - Italiano)

Ma la guerra civile fra i governi di Kiev e le popolazioni russofone e russofile nel Sud-Est del Paese dura ormai da oltre 10 anni: dalla cacciata del presidente neutralista Viktor Yanukovich nel 2014 a furor di piazza, di squadroni della morte e cecchini filoccidentali, vissuta dai filorussi come un colpo di Stato; e poi dal tradimento dei due accordi di Minsk, firmati con Mosca e mai attuati dai governi di Petro Poroshenko e Volodymyr Zelensky, ansiosi di entrare nella Nato. (Il Fatto Quotidiano)