"Pulcinella di Gaetano Pesce è costato oltre 220 mila euro": scoppia la polemica per i costi. Ma i figli difendono l'opera: “Nostro padre non avrebbe mai offeso la città”

Oltre 24mila euro per la serata d’inaugurazione, mentre 225.381, 44 euro sarebbe la somma complessiva per l’installazione, a Piazza Municipio a Napoli, di “Tu si ‘na cosa grande” e del cuore trafitto a opera di Gaetano Pesce. È Il Mattino a fare i conti sul Pulcinella stilizzato di cui si parla da diversi giorni. L’ultima polemica riguarda appunto il lato economico, mentre sui social l’installazione è ormai virale anche per via della forma che ha suscitato non poca ironia (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Ha scelto di celebrare il lato più... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Dopo l’ondata di polemiche, ironia e sberleffi, parlano le persone coinvolte nella realizzazione dell’opera Tu si’ ’na cosa grande di Gaetano Pesce a Napoli. A cominciare dai figli, secondo cui il designer non voleva offrire a Napoli un’opera offensiva o scontata. (Finestre sull'Arte)

A Sorrento la creatività prende forma in gelateria: nasce un gelato dedicato alla controversa installazione artistica di Gaetano Pesce, trasformando l’arte in un’esperienza gustativa che unisce ironia e tradizione. (Positanonews)

Napoli, il Pulcinella di Pesce è una star su TikTok: 10 milioni di visualizzazioni. Il Comune: “Un effetto del genere non si era mai visto...”

“Importante che se ne parli”. “Purché se ne parli”. Da più parti sentiamo ripetere queste parole a proposito dell’opera d’arte di Gaetano Pesce, esposta a Napoli. In verità, i giudizi e i commenti su di essa sono quasi tutti negativi, ironici, sarcastici. (Avvenire)

Milena e Jacopo Pesce sono i figli di Gaetano Pesce, autore di oggetti cult del design contemporaneo e anche del Pulcinella «fallico» che sta mandando in tilt i social. «Dove è adesso, nostro padre starà sicuramente sorridendo! Di certo, non avrebbe mai pensato di offrire a Napoli qualcosa di offensivo o scontato. (napoli.corriere.it)

Dal virtuale al reale l’effetto si moltiplica: via vai di turisti che fotografano, si fanno i selfie e i video… (La Repubblica)