Borsa, crollano i titoli dei chip su piani amministrazione Biden e commenti Trump

Taiwan Semiconductor Manufacturing ASML Nvidia Advanced Micro Devices Broadcom Micron Technology ARM Holdings Intel ASML Holding Technoprobe Le azioni dei produttori di chip sono andate KO sulle due sponde dell'Atlantico, dopo alcuni commenti su Taiwan dell'ex presidente, Donald Trump, candidato alla Casa Bianca per i Repubblicani alle prossime elezioni di novembre, e di alcuni piani dell'amministrazione Biden per limitare l'export di tecnologia chiave verso la Cina (LA STAMPA Finanza)

La notizia riportata su altre testate

Il Dow Jones segna un incremento di 59,81 punti (+0,15%), mentre lo S&P 500 è in calo di 50,29 punti (-0,89%) e il Nasdaq perde 304,86 punti (-1,65%). (Borse.it)

I principali indici hanno terminato in pesante ribasso. L’ultima seduta di Wall Street ha fatto scattare un campanello d’allarme per gli investitori. (Borsa e Finanza)

MILANO – L’Europa si muove debole in una fase in cui le aspettative verso il taglio al costo del denaro da parte della Fed restano centrali sui mercati, con relativo ottimismo perché ciò avvenga al rientro dalle vacanze. (la Repubblica)

Semiconduttori in calo

Wall Street chiude in rosso, con lo S&P 500 e il Nasdaq Composite che soffrono la seduta peggiore dal 30 aprile, nonostante il dato CPI relativo all’inflazione degli Stati Uniti rafforzi le scommesse dei trader su un taglio dei tassi della Fed a settembre. (Finanzaonline)

I futures sui principali indici azionari Usa sono deboli, con quelli sul Nasdaq sotto pressione, dopo la seduta decisamente negativa della vigilia, a dispetto di un dato relativo all’inflazione Usa – l’indice dei prezzi al consumo CPI – che ha confermato il processo disinflazionistico in corso. (Borse.it)

I titoli più colpiti dell’indice olandese sono Asml (-10,60%), Asm International (-7,87%) e Be Semiconductor (-6,47%). Debole la borsa di Amsterdam, con l’Aex che lascia sul terreno l’1,71% penalizzata dai semiconduttori, dopo i timori che le pressioni degli Stati Uniti possano implicare restrizioni più severe sull'export di chip in Cina (Milano Finanza)