Mauro Repetto: «Max Pezzali e Claudio Cecchetto? Spero facciano pace. Lasciando gli 883 ho perso tanti soldi, ma non mi importa»

«Spero che un giorno facciano pace. Prima di diventare tre vecchi in carrozzina mi piacerebbe bere ancora una volta una Tennent’s rossa tutti insieme». La speranza è l'ultima a morire, anche per Mauro Repetto, l'altra metà di quella mela chiamata 883. È malinconico Repetto, ripensando alla lite che ha allontato Max Pezzali e Claudio Cecchetto. Ed è vero che lui ha lasciato il duo dopo due anni di enorme successo, ma conserva ricordi bellissimi con il compagno di palco (oltre a una forte amicizia) e il produttore. (ilmessaggero.it)

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Mauro Repetto racconta l'esperienza post 883 a Los Angeles: «Non andavo via da niente, semplicemente proseguivo la mia sete di sogni, l’unica cosa che ho sottovalutato è stata la lingua. Mi proponevo come sceneggiatore ma non sapevo quasi parlare l’inglese» (Open)

Daniele Priori 31 ottobre 2024 (Liberoquotidiano.it)

Cecchetto, in una intervista a Radio Radio, aveva criticato Pezzali, con un … "Essere intelligenti significa anche non firmare contratti capestro alla cieca per tutta la vita". (L'HuffPost)

La storia degli 883 è quella di un duo di amici che, forti di una grande passione per la musica, hanno creato qualcosa di davvero magico. Max Pezzali e Mauro Repetto hanno saputo raccontare in modo innovativo le storie di ognuno di noi, regalando brani che rimarranno per sempre nella storia della musica italiana e che hanno accompagnato diverse generazioni. (R101)

Nei giorni in cui sta spopolando la serie Sky "Hanno ucciso l'Uomo ragno - La leggendaria storia degli 883", il noto produttore è tornato sulla fine del sodalizio professionale col cantante dicendo: "Riconoscenza è sinonimo di intelligenza: più una persona è intelligente, più è riconoscente. (Liberoquotidiano.it)

Questa sera andranno in onda su Sky (e in streaming su Now) le ultime due puntate di “Hanno ucciso l’Uomo ragno - La leggendaria storia degli 883”, una serie che sta registrando ascolti record e grande entusiasmo da parte del pubblico: merito di una narrazione divertente e ben ritmata, di canzoni appartenenti alla memoria collettiva, di un duo di attori (Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli) ben scelti come protagonisti. (Torino Cronaca)