Littizzetto sbaglia mira sui militari

Le performance televisive di Luciana Littizzetto creano un doppio disagio a chi intende riferirle: oltre a essere raramente condivisibili, sono immancabilmente farcite di volgarità gratuite che richiederebbero il bip della censura. L'ultimo monologo, pronunciato nel salotto tv di Fabio Fazio sul Nove, ha indignato il mondo militare e i cittadini che non hanno un'avversione patologica verso le divise. (il Giornale)
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Il tempo dell'indignazione sembra essere finito, i militari che avevano qualcosa da dire l'hanno detta, ora c'è chi è passato ai fatti. Dopo l'annuncio dell'esposto per presunto vilipendio da parte dell'avvocato Francesco Catania, che tramite un seguitissimo video su YouTube ha spiegato come ha maturato l'idea di procedere presso la procura di Milano, pare che ci sia un'altra azione compiuta a tutela del buon nome dei soldati italiani a fronte delle parole pronunciate sul canale Nove: " Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere ". (il Giornale)
TENENTE IN CONGEDO DENUNCIA LA LITTIZZETTO PER LE AFFERMAZIONI FATTE IN TRASMISSIONE (Congedati Folgore)
E ora il tenente dell’esercito Pasquale Trabucco, che ricopre il ruolo di Presidente del Comitato per il 4 Novembre, ha deciso di agire presentando una denuncia presso il Tribunale di Milano contro la nota comica. (Liberoquotidiano.it)
E secondo Bertolini, come si legge su brigatafolgore. Durante il suo solito monologo accanto al conduttore Fabio Fazio, la comica torinese ha detto: "Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo carissimo a combattere". (Liberoquotidiano.it)
Luciana Littizzetto è stata denunciata dopo la frase pronunciata in diretta tv, secondo la quale «Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere». (Secolo d'Italia)
". Dopo le proteste dei militari per le parole di Luciana Littizzetto, un avvocato di Abbiategrasso ha deciso di procedere per vie legali presentando un esposto per " presunto vilipendio delle Forze Armate ai sensi dell'articolo 290 c. (il Giornale)