Chi è davvero Trump e che impatto avrà sul mondo (oltre i luoghi comuni): la guida gratis con il Corriere

Chi è davvero Trump e che impatto avrà sul mondo (oltre i luoghi comuni): la guida gratis con il Corriere

La «rissa in mondovisione» Trump-Vance-Zelensky in diretta dallo Studio Ovale è stato l’ultimo di una catena di choc. Il mondo intero osserva il ciclone Trump: attonito, sgomento, o compiaciuto. In Europa il senso di vertigine è accentuato da una sensazione: che a differenza dal 2017-2020 stavolta ci sia un lucido disegno dietro l’apparente caos. Cioè che questo presidente stia preparando un Nuovo Mondo. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Questo riconoscimento, questa nuova consapevolezza, è particolarmente rilevante in quanto emerge dal nuovo Governo americano guidato da Donald Trump, cioè dal Governo del polo-nazione più importante dell’Occidente, di cui ha incarnato negli ultimi 80 anni la guida indiscussa. (Inside Over)

Serve un piano per questa nuova fase, è importante portare pressione al nostro governo affinché si allinei con Francia, Germania e Gran Bretagna (a proposito, bentornata) nel tentativo di non abbandonare l’Ucraina al destino che Trump ha scelto per la nazione aggredita e in guerra da tre anni: la sua capitolazione. (Elle)

Alcuni mi hanno scritto per scusarsi, sono in crisi di identità. Caro Severgnini, anche i miei amici americani sono sconcertati e confusi. (Corriere della Sera)

Quando gli Usa unirono l'Europa
Quando gli Usa "unirono" l'Europa

Noi, vecchi europei, siamo improvvisamente diventati il fronte della resistenza dell’Occidente spaccato. Lo ascoltavo in Australia. (La Stampa)

Trump è la realtà che ha sfondato la porta, dopo aver smesso di bussare perché nessuno apriva. Vale per l’agenda politica dei democratici, in lunga fase di de-pensiero woke, vale per l’illusione della pace perpetua nel nostro angolo di mondo, della tenuta del multilateralismo, della forza intrinseca dell’Unione europea. (La Stampa)

E che anzi a suo tempo qualche tensione tra le due sponde dell'Oceano ci fu; ma solo perché Washington voleva una maggiore integrazione e le più importanti capitali europee facevano finta di non sentire o peggio cercavano di ostacolare il progetto Usa. (il Giornale)