Non più provvisori: i dazi sulle auto elettriche cinesi diventano definitivi

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Auto.it ECONOMIA

L'argomento dazi sulle auto elettriche cinesi è stato sul banco di discussione per diverso tempo. Molte sono state le trattative fra l'Unione Europea e la Cina, e per il momento tutte non sono andate a buon fine. Per quanto queste possano continuare, ad oggi i dazi diventano definitivi. Il regolamento europeo è così ufficialmente in vigore, sebbene includa una clausola di revisione. Dunque a partire da oggi, 30 ottobre 2024 e per i successivi cinque anni, le e-car prodotte in Cina e importate nell'UE saranno soggette a una tariffa aggiuntiva variabile, che potrà essere anche più del 35%. (Auto.it)

Su altre fonti

La Commissione Ue ha deciso di andare avanti a passo deciso, puntando il dito contro Pechino, considerata corresponsabile della situazione con le sue politiche commerciali aggressive. La riconversione all’elettrico si sta rivelando una sfida particolarmente dura per l’industria automobilistica europea. (QuiFinanza)

La Cina ha presentato ricorso presso l'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro i dazi Ue sulle importazioni di veicoli elettrici decisi ieri dalla Commissione europea. (Tiscali Notizie)

Infatti, la Commissione ha comunicato di aver concluso la sua indagine anti-sovvenzioni imponendo dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici (BEV) dalla Cina. Con la prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, le nuove tariffe doganali entreranno in vigore da domani 31 ottobre e rimarranno valide per 5 anni a meno che non venga avviata una revisione della scadenza prima di tale data. (HDmotori)

Da domani (31 ottobre) diventeranno operative e definitive. Pechino, infatti, oltre a reagire con “non siamo d’accordo e non lo accettiamo” ha già minacciato ripercussioni sul commercio di distillati, brandy, formaggi e carne di maiale. (Panorama)

Con una decisione attesa ormai da settimane, Bruxelles fa scattare la scure dei dazi sulle auto elettriche cinesi nonostante il muro di Berlino e le crepe mostrate dai Ventisette che all'inizio del mese avevano rimesso nelle mani dell'esecutivo di Ursula von der Leyen l'onere di punire il Dragone per i maxi-sussidi sleali elargiti alla sua industria per inondare il mercato continentale di e-car a basso prezzo. (LA STAMPA Finanza)