Unifil, gli italiani tornino a casa

Il miglior modo di avere rispetto per i nostri militari non è sbraitare contro Israele, che sta esercitando il suo diritto all'autodifesa nei confronti di Hezbollah dopo un anno di attacchi quasi quotidiani, ma tirarli fuori da una missione fallimentare i cui presupposti – la tregua proprio tra Israele e Hezbollah – sono ormai venuti meno. Tra due fuochi. La situazione è di facile lettura e non si capisce perché il governo italiano si ostini a non ritenere arrivato il momento di ritirare il nostro contingente. (Italia Oggi)

La notizia riportata su altre testate

La premier Meloni ha criticato Israele per gli attacchi a Unifil: "Non ci ritiriamo dal Libano". (Sky Tg24 )

Nonostante l'avvertimento degli Usa, Israele ha confermato di aver effettuato un attacco aereo nel sobborgo di Dahiyeh, nel sud di Beirut, dopo diversi giorni senza attacchi contro la capitale libanese, in seguito alla richiesta del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. (Adnkronos)

La giornata del 17 ottobre si apre con l’informativa del ministro Guido Crosetto al Senato. Lo scenario tratteggiato dal ministro della Difesa non è fatto di sfumature: il Medio Oriente è un barile di polvere da sparo, con le linee rosse ormai ampiamente superate e una crisi umanitaria che cresce a ritmi insostenibili. (LA NOTIZIA)

Attacchi a Unifil, Meloni: “Inaccettabile, atteggiamento di Israele è ingiustificato”. Ma specifica: “Cortei dimostrano antisemitismo”

Dopo una videoconferenza con i principali paesi europei contributori della missione Onu, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, annuncia un possibile potenziamento dei caschi blu sotto attacco nel Libano del sud, all'interno di un nuovo piano europeo che dovrebbe ottenere l'appoggio degli Us… (la Repubblica)

Si percepisce tuttavia, nel comune sentire, poca consapevolezza della ragione profonda che anima la missione di oltre mille giovani in divisa del nostro Paese. I ministri Crosetto e Tajani hanno subito difeso, nel modo dovuto, non solo e non tanto l’esigenza di sicurezza dei nostri militari quanto il motivo della loro presenza in Libano. (Avvenire)

“Pur se non si sono registrate vittime o danni ingenti io penso che non si possa considerare accettabile” l’attacco di Israele all’Unifil “ed è la posizione che l’Italia ha assunto con determinazione a tutti livelli e la posizione che io stessa ho ribadito a Netanyahu: pretendiamo che venga garantita la sicurezza dei nostri soldati sia quelli impegnati nella missione Unifil sia nella missione bilaterale, che insieme al resto della comunità internazionale hanno contribuito per anni alla stabilità del confine tra Israele e Libano”. (Il Fatto Quotidiano)