Elezioni regionali, con le sfide in Emilia-Romagna e in Umbria torna il bipolarismo
Da una parte un’unità che, almeno sul piano elettorale, è solidissima. Dall’altra un’unità più faticosa, ma che alla fine ha retto. Le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria di domenica 17 e lunedì 18 novembre saranno una sfida di fatto a due, in entrambi i casi: centrodestra contro centrosinistra, forze di governo contro campo largo o progressista che dir si voglia. Una sfida che ha visto coinvolti negli ultimi giorni tutti i leader nazionali, con comizi unitari (solo a destra) e iniziative non sempre unitarie tra le province coinvolte dal voto. (LA NOTIZIA)
Ne parlano anche altre fonti
Come il centrodestra punta al bis in Umbria “L’Umbria non può tornare indietro, a quel sistema di potere per il quale lavoravi solo se avevi quella determinata tessera di partito…”. (Start Magazine)
Il centrodestra è riunito a Perugia per il rush finale e riconfermare la vittoria in Umbria. "Giorgia non mollare". (Secolo d'Italia)
Gli elettori sono 523.343 in provincia di Perugia (268.810 donne e 254.533 uomini) e 178.024 in quella di Terni (86.127 uomini e 91.897 donne). (LA NAZIONE)
Chiusura di campagna elettorale a Terni con i presidenti di Regione del centrodestra per Donatella Tesei, governatrice uscente e ricandidata. “Abbiamo condiviso insieme anni anche molto complicati e ci siamo dati sostegno, quindi sono contenta di chiuderla con loro”, ha detto. (StrettoWeb)
Prima amministrazione di centrodestra nella storia dell'Umbria - è stato il più grande investimento a sostegno per le piccole e medie imprese dell'Umbria: ovvero un piano da 70 milioni di euro, diviso in otto bandi che con obiettivi che vanno dalla (Secolo d'Italia)
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