Trump e la sua dottrina pacificatrice, cosa cambia per Ucraina e Russia?
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Donald Trump, noto per la sua posizione isolazionista, ha ribadito durante la campagna elettorale del 2016 e successivamente, che il suo obiettivo principale è fermare le guerre, non iniziarle. Questo approccio, che ha suscitato diverse reazioni, si basa su una strategia chiara: ritirarsi dalle aree di conflitto senza remore morali o geopolitiche. La sua dottrina, che richiama gli slogan del 2017 come "America First" e "sono un pacificatore", potrebbe avere implicazioni significative per il conflitto in Ucraina.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha osservato che gli Stati Uniti, essendo il paese che "butta costantemente benzina sul fuoco", hanno la capacità di cambiare la traiettoria della loro politica e contribuire alla fine del conflitto. Tuttavia, resta da vedere come e se questo cambiamento avverrà. Trump ha promesso che metterà fine ai combattimenti in breve tempo, ma l'unico modo per farlo sarebbe accettare le condizioni poste da Vladimir Putin, ovvero sancire un armistizio e congelare la linea del fronte attuale.
Zelensky, dal canto suo, ha espresso la speranza che Trump possa aiutare l'Ucraina a ottenere una pace giusta. Tuttavia, la strategia di Trump, che mira a evitare nuove guerre e a ritirarsi dalle attuali, potrebbe non allinearsi con le aspettative ucraine. La preoccupazione principale degli europei riguarda le sorti dell'Ucraina, con il rischio costante di un'escalation fuori controllo.
Con Trump verso la Casa Bianca, il mondo si prepara a un cambiamento significativo nella gestione dei conflitti internazionali.