Colin Huang perde 14 miliardi di dollari in un giorno e cede il titolo di persona più ricca della Cina

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Forbes Italia ECONOMIA

Lunedì 26 agosto Colin Huang, fondatore ed ex presidente della società cinese di e-commerce Pdd Holdings, che all’inizio del mese era diventato la persona più ricca della Cina, ha visto il suo patrimonio netto scendere di circa 14 miliardi di dollari. Un calo dettato dal crollo di quasi il 30% delle azioni della società, in seguito ai deludenti ricavi riportati nel secondo trimestre. Lunedì il patrimonio netto stimato di Huang, ancora uno dei principali azionisti di Pdd, è sceso a 35,3 miliardi di dollari, con un calo di oltre il 28%. (Forbes Italia)

Ne parlano anche altri giornali

Post di Gabriel Debach, Italian Market Analyst di eToro – (Econopoly)

Il malessere economico del Dragone arriva a colpire quella che era considerata la principale beneficiaria del «declassamento dei consumatori» cinesi. A Wall Street è infatti andato in scena il grande crollo di Pdd Holdings, società madre dell'app Temu, il fenomeno emergente dell'ecommerce che basa il suo successo sulla vendita a prezzi bassissimi di prodotti cinesi senza marchio. (il Giornale)

La società che controlla il gruppo cinese dell'e-commerce Temu, ha accumulato una posizione di cassa netta di 38 miliardi di dollari, più del doppio rispetto alla tesla di Elon Musk, per fare un esempio. (la Repubblica)

Secondo l’analisi del FT, il gigante cinese dell’e-commerce guida le aziende pubbliche senza dividendi con 38 miliardi di dollari di liquidità, superando i 18 miliardi di Tesla. Tuttavia, le sue azioni sono crollate del 31% questa settimana: ecco perché (FIRSTonline)

Il titolo ha subito una perdita del 28,5%, scendendo a 100 dollari e riducendo la capitalizzazione di mercato di 55 miliardi di dollari. (QuiFinanza)

La cinese PDD Holdings, proprietaria di Pinduoduo e Temu, era riuscita a mandare in crisi i due giganti Alibaba e JD offrendo prodotti a prezzi ancora più bassi. Ma ora che anche i suoi risultati trimestrali deludono, sorge il dubbio che in Cina anche i consumi a basso prezzo stiano iniziando a soffrire. (Start Magazine)